Il TAR della Liguria ha accettato il ricorso da parte dell’OIPA e di LNDC (Lega Nazionale Del Cane), dichiarando illegittima l’ordinanza emessa questo settembre dal Comune di Genova, che disponeva l’abbattimento dei cinghiali ritrovati nell’ambito urbano. L’ordinanza del capoluogo ligure era stata emessa a seguito di alcuni avvistamenti in contesti urbani di cinghiali, pur non essendoci un concreto pericolo per la città e per i suoi abitanti.

A fronte di questo OIPA e LNDC avevano quindi presentato ricorso al TAR della Liguria per chiedere la sospensione dell’ordinanza che, oltre che per ragioni etiche, andava in contrasto anche con la Legge Regionale della Liguria e il Regolamento Comunale di Genova per la tutela ed il benessere degli animali. Ed è proprio per questa ragione che il nostro ricorso è stato accolto dal TAR, che ha annullato il provvedimento perché dichiarato illegittimo, dichiarando che “nell’ordinamento della Regione Liguria sono previste apposite norme per fare fronte all’emergenza collegata alla presenza della fauna selvatica e, in particolare, dei cinghiali”.

Un’importante vittoria per i cinghiali della Liguria, finalmente al riparo dai fucili e dagli abbattimenti. Una sentenza che deve far riflettere le amministrazioni che ancora ricorrono alla morte ed alla violenza degli abbattimenti come unici metodi per la convivenza con gli animali selvatici, spesso costretti ad uscire dagli ambienti selvatici, ridotti dall’attività antropica, per trovare risorse negli ambienti urbani, in continua espansione.

 

COSA E’ SUCCESSO

 5/10/17

GENOVA, RICORSO AL TAR DELLA LIGURIA DA PARTE DI OIPA E LNDC CONTRO L’ORDINANZA SPARA-CINGHIALI IN CITTÀ.

Le associazioni si schierano contro il provvedimento e contro i metodi cruenti. “È ora di andare oltre la cultura della morte per risolvere i problemi”

A Genova, negli ultimi tempi, ci sono stati diversi avvistamenti di cinghiali in pieno contesto urbano, soprattutto di mamme con cuccioli al seguito. In alcuni casi sono stati catturati e riportati nelle zone rurali circostanti, un habitat decisamente più consono al loro benessere. In linea di massima, la presenza di questi animali non ha causato grossi problemi alla cittadinanza, salvo alcuni incidenti non gravi ai danni di scooter a causa dell’attraversamento improvviso della strada da parte degli ungulati.

Ciò nonostante, pur non essendoci un concreto pericolo per la città e per i suoi abitanti, il Comune di Genova ha emesso un’ordinanza per “la rimozione degli ungulati appartenenti alla famiglia dei cinghiali (“Sus scrofa”) e suidi in genere, a cura del personale preposto alla vigilanza faunistico-venatoria, coadiuvato, qualora possibile, dal personale della Polizia Municipale, adottando le misure ritenute più efficaci e risolutive”. In poche parole, un provvedimento che prevede l’abbattimento degli animali.

“È ora di andare oltre la cultura della morte per risolvere i problemi – afferma Piera Rosati, Presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Quello dei cinghiali in città è un problema per i residenti ma lo è altrettanto per gli animali, che si spingono fino al centro urbano perché il loro habitat è sovrappopolato a causa delle sregolate reimmissioni effettuate negli scorsi anni. Ben vengano le recinzioni elettrificate per prevenire l’ingresso degli animali in città ma assolutamente no agli abbattimenti”.

“Come sempre si cerca di risolvere un problema creato dall’uomo agendo con violenza invece che applicare soluzioni incruente ed efficaci sul lungo periodo – sottolinea Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus – E’ stato ampiamente dimostrato infatti come gli abbattimenti non siano un metodo efficace per il contenimento del numero di esemplari sul territorio, ma prima di occuparsi di un problema si attende sempre il verificarsi di incidenti, ricorrendo poi a metodi che danno l’illusione di essere risolutivi in breve tempo e calpestano il diritto alla vita degli animali selvatici”.

LNDC e OIPA hanno quindi presentato ricorso al TAR della Liguria per chiedere la sospensione dell’ordinanza che, a tutti gli effetti, va in contrasto anche con la Legge Regionale della Liguria e il Regolamento Comunale di Genova per la tutela ed il benessere degli animali, oltre a essere stata emessa illegittimamente dal vicesindaco anziché dal sindaco come vorrebbe la normativa vigente, conclude la nota delle associazioni.