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Era disteso per terra dalla sera prima, “sembrava dormisse” dicono alcuni, altri invece pensavano di chiamare i volontari OIPA, gli unici che si occupano dei gatti incidentati e feriti, direttamente per smaltire la carcassa di quello che credevano fosse un gatto morto.
E invece, agonizzava. Paralizzato da un dolore lancinante, non riusciva neanche più a muoversi e, forse rassegnato a quello che sarebbe stato il suo destino, aspettava di chiudere gli occhi per non aprirli più. Investito e gettato come un rifiuto, per Vincent sembrava che non ci fosse più nulla da fare.
Respirava appena, un flebile respiro, quando gli angeli blu dell’OIPA di Gela,dopo essere stati chiamati da chi si era accorto che era vivo, sono accorsi per salvarlo. Dopo un difficile recupero dovuto ai comportamenti aggressivi di Vincent, letteralmente distrutto dal dolore, è stato condotto in una clinica a 40 minuti di distanza perché era l’unico posto con reperibilità domenicale. Dopo le cure di primo soccorso, esami approfonditi hanno evidenziato una frattura al bacino, una alla mandibola ed un lieve trauma cranico. Le analisi sono buone e a parte una lieve infezione non c’è nulla di grave.
Al momento le sue condizioni sono stabili, ma dovrà subire un primo intervento d’urgenza per guarire la bocca, in modo che possa tornare a mangiare autonomamente ed un secondo intervento per il bacino. Nonostante la sofferenza si sta dimostrando un grande combattente, per questo è stato chiamato Vincent, nome maschile di origine latina che deriva da “Vincentius”, verbo “Vincere”, e che significa quindi “conquistare o vincere”, perché lui ha conquistato la possibilità di sopravvivere.
Per info ed aiuti: Giorgia Savatta, vice delegata dell’OIPA Gela, Tel. 327 8224704, vice-gela@oipa.org
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