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Cosa accade in un allevamento di cani di razza quando, a fronte di cucciolate e cucciolate invendute, gli allevatori si trovano sommersi da cani che non riescono a vendere? Tra svendite, abbandoni o peggio, ci sono diverse situazioni che sfociano nell’animal hoarding, l’accumulo di animali. Non è raro che in un allevamento di cani di razza la merce “invenduta” venga abbandonata, dimenticata e stoccata in un angolo, come in un magazzino commerciale. Peccato che questa merce sono esseri viventi, individui costretti a vivere la reclusione, il sovraffollamento e la sofferenza fisica e psicologica che ne consegue.
È quanto avvenuto a Trevigiano (TV) dove i Carabinieri forestali si sono trovati di fronte a un allevamento di barboncini senza regolare autorizzazione, dove 48 cani vivevano in una situazione di accumulo, in condizioni igienico-sanitario limite: stipati e circondati dai propri escrementi, immersi in odori nauseabondi e con il pelo così annodato e sporco da formare veri e propri nodi impossibili da sbrigliare, risultato di anni e anni di incuria. Al fine di assicurare il loro benessere, come certificato dai veterinari Ulss intervenuti, i cani sono stati sequestrati e salvati grazie agli angeli blu dell’OIPA di Treviso che li hanno presi in custodia per curarli e trovare loro una sistemazione definitiva.
I volontari hanno sottoposto i cani a regolare visita veterinaria e il quadro clinico generale emerso è drammatico: febbre e tosse cronica, peli annodati e zuppi di escrementi, impossibili da sbrogliare se non con una rasatura completa. A causa di anni di incuria e alimentazione basata su scarti e pane secco, la maggior parte di loro ha i denti rovinati, con notevoli depositi di tartaro e sangue gengivale che causa molto dolore e che richiederà un intervento specializzato. Moltissimi sono affetti da patologie congenite ed ereditarie quali displasie rotulee e alterazioni a carico delle articolazioni di anca e gomito, simbolo di accoppiamenti incontrollati tra soggetti giù malati. Infine, per alcuni casi più gravi, sono state necessarie ecografie e operazioni urgenti per evitare il degenerare dello stato sanitario. Distrutti non solo fisicamente, ma anche psicologicamente: la maggior parte di loro porta con sé i traumi psicologici di questa condanna, mostrando paure e fobie che necessitano di una riabilitazione comportamentale.
Dopo aver trovato casa a 18 di loro, i restanti 30 hanno ora trovato uno stallo sicuro, ma le cure fisiche e psicologiche sono ancora molte da affrontare e per questo gli angeli blu dell’OIPA di Treviso lanciano un appello: ogni piccolo aiuto e donazione potrà fare la differenza!
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CONTO CORRENTE POSTALE Vai in posta e compila un bollettino postale inserendo l’importo e la causale “Offerta Barboncini – OIPA Treviso” su c/c n.43 03 52 03 intestato a: OIPA Italia
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