Così come tanti altri volontari dell’OIPA in altre città d’Italia, anche gli angeli blu dell’OIPA di Trento sono scesi in piazza il 30 settembre 2018 per chiedere che finalmente anche nel nostro ordinamento giuridico, così come in quello di tanti altri paesi europei, gli animali non siano più considerati come “res” ossia cose, beni mobili, ma soggetti di diritto, dotati quindi di una soggettività giuridica propria che può essere loro attribuita se e solo se saranno riconosciuti per quello che sono, ossia “esseri senzienti”, capaci dunque di provare dolore, gioia, piacere, emozioni che, oramai, sono ufficialmente riconosciute come appartenenti agli animali da più discipline scientifiche.
Un riconoscimento già avvenuto in Austria nell’1988, in Germania, nel 1990, in Svizzera nel 2002, in Francia nel 2015, in Portogallo nel 2017 e in Lussemburgo nel 2018, stati che finalmente hanno accolto una nuova sensibilità etico-giurdica della società nonché le tesi che oramai le scienze in diversi ambiti hanno già ampiamente dimostrato, ossia che gli animali sono «esseri senzienti dotati di intrinseca dignità», superando dunque una visione unicamente incentrata sui soli interessi umani e purtroppo ancora presente in molti aspetti dell’ordinamento giuridico italiano, ossia che il rispetto dovuto agli animali sia dovuto loro non in quanto “soggetti di una vita” e portatori di propri interessi, ma per la necessità di non offendere la sensibilità umana.
Nello specifico quello che si chiede è che l’attuale normativa, contenuta nel libro terzo del codice civile “Della proprietà” e sintetizzata in particolare dagli artt. 810, 812, 820, 923 cod. civ, che qualifica gli animali come “cose mobili”, venga modificata introducendo un apposito titolo che espressamente definisca tutti gli animali come “esseri senzienti”, conformemente a quanto già previsto dall’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che prevede che «[…] l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti […]>>