UN GUSCIO DI CONSAPEVOLEZZA: PROTEGGI LE TARTARUGHE E L’ECOSISTEMA

Negli ultimi anni, il territorio italiano è sempre più spesso teatro di un fenomeno preoccupante: l’abbandono di tartarughe. In particolare, sono numerose le segnalazioni riguardanti la testudo Hermanni, specie terrestre, e la Trachemys scripta, specie acquatica, ritrovate a vagare in ambienti urbani, come fontane, parchi e laghetti, dove prima non erano presenti.

Il loro abbandono può inoltre rappresentare una grave minaccia per la biodiversità. Questi animali vengono spesso ritrovati in ambienti non adatti alla loro sopravvivenza, mettendo a rischio sia la loro vita sia l’equilibrio degli ecosistemi locali.

La guida ha l’obiettivo di fornire informazioni essenziali sia ai proprietari di questi rettili, sia a coloro che li trovano per caso, al fine di garantire una migliore protezione degli animali e dei nostri ecosistemi. Entriamo nel dettaglio…cita e altre informazioni rilevanti.

 

TESTUDO HERMANNI: UN TESORO MEDITERRANEO IN PERICOLO

La Testudo hermanni è una delle tartarughe terrestri più diffuse come animale domestico non convenzionale. Originaria del sud Europa, questa specie ha da sempre popolato le zone costiere del Mediterraneo, dai Balcani fino alla Turchia europea. La sua predilezione per la macchia mediterranea la porta a vivere in ambienti variegati, dalle colline alle basse montagne, fino alle zone costiere.

In Italia, è una specie autoctona ed è presente sia nella penisola che nelle isole maggiori. Negli ultimi anni, a causa di un commercio spesso non regolamentato e di rilasci illegali in natura, si sono formate nuove popolazioni selvatiche anche in zone del nord Italia, dove in precedenza erano assenti. Tuttavia, è importante sottolineare che popolazioni stabili e autoctone al nord sono note con certezza solo nel Delta del Po.

Nonostante la sua diffusione, la popolazione italiana di testudo hermanni è in costante declino. Ricordiamo che sul nostro territorio sono presenti anche la testudo graeca e la testudo marginata, e tutte e tre sono specie tutelate.

LEGISLAZIONE E MISURE DI PROTEZIONE

La specie testudo hermanni è tutelata dalla Convenzione di Berna, nonché dalla normativa CITES, recepita dall’Unione Europea con l’emanazione del Regolamento del Consiglio 338/97 modificato poi in Reg. (CE) 1332/2005 e applicata in Italia attraverso la Legge 150/1992 (Paragrafo 2.1.).

Ma cosa significa? Entriamo nello specifico…


Convenzione di Berna

La Convenzione di Berna è un trattato internazionale che si propone di regolamentare la tutela della flora, della fauna e degli habitat naturali in Europa e in alcuni stati dell’Africa. In particolare, si focalizza sulla conservazione delle specie vulnerabili, minacciate o in pericolo di estinzione, comprese anche le specie migratrici e i loro habitat.

La testudo hermanni è presente nell’Allegato II “Specie di fauna rigorosamente protette”.


Direttiva Habitat

La Direttiva 92/43/CEE o Direttiva Habitat è uno strumento fondamentale per la conservazione della natura in Europa. Prevede la tutela di habitat naturali e seminaturali, nonché la salvaguardia della flora e della fauna selvatica di interesse comunitario, al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità.

La specie testudo hermanni è inserita negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat, rispettivamente All. II “Specie animali e vegetali di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” e All. IV “Specie animali e vegetali di interessa comunitario che richiedono una protezione rigorosa”


CITES

La Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES – Convention on International Trade of Endangered Species), anche denominata Convenzione di Washinton, è un trattato internazionale che regolamenta il commercio globale di esemplari di fauna e flora selvatiche minacciate o potenzialmente minacciate di estinzione, al fine di assicurarne la conservazione e la sopravvivenza della specie.

La specie testudo hermanni è inserita nell’ Appendice II che include le specie che non sono a rischio estinzione ma il cui commercio deve essere controllato per evitare uno sfruttamento incompatibile con la loro sopravvivenza.


Regolamento del Consiglio 1332/2005

Al fine di attuare la Convenzione CITES a livello europeo, l’Unione Europea ha adottato il Regolamento (CE) 338/97, successivamente modificato dal Regolamento (CE) 1332/2005, che stabilisce le norme, le procedure e i requisiti per il commercio di specie di fauna e flora selvatiche protette dalla CITES all’interno del territorio comunitario.

La specie testudo hermanni risulta essere compresa nell’ Allegato A.


Legge 150/1992 (Paragrafo 2.1.)

Al fine di garantire l’applicazione efficace della CITES in Italia, è stata emanata la Legge 150/1992. Questa legge non solo definisce le sanzioni penali e amministrative applicabili in caso di violazione delle norme relative al commercio internazionale di specie animali e vegetali in via di estinzione, ma disciplina la detenzione e la commercializzazione di esemplari di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica.


Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN)

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) è l’organizzazione che ha sviluppato e mantiene aggiornata la Lista Rossa delle specie minacciate – Red List of Threatened Species e svolge un ruolo fondamentale nella valutazione dello stato di salute e di conservazione della biodiversità a livello globale e del grado di estinzione delle specie.

La testudo hermanni è inserita nella Lista Rossa IUCN e classificata a livello nazionale come specie “In Pericolo” (EN, Endangered).

In breve…

  Convenzione
Berna
Direttiva
Habitat
Convenzione
Washington
(CITES)
Reg. (CE)
338/97
Status
IUCN
Status
IUCN
Italia
  All. II All. II – IV App. II All. A NT EN

 

COSA DEVE FARE IL PROPRIETARIO?

Facendo parte della fauna protetta, la detenzione della testudo hermanni è soggetta a precise normative CITES. Il proprietario è tenuto in qualsiasi momento a fornire alle autorità competenti, la documentazione che ne attesti la provenienza e ne tracci la storia.


Applicazione Microchip

Il microchip per le testudo hermanni è un obbligo legislativo introdotto per garantire la tracciabilità di questa specie protetta e contrastare il commercio illegale. Ogni esemplare deve poter essere identificato in modo univoco per monitorarne la movimentazione e prevenire il furto o lo smarrimento. Generalmente deve essere applicato entro il primo anno di vita


Documento CITES

Il Certificato CITES è un documento fondamentale per chiunque possieda una Testudo hermanni. Questo certificato internazionale attesta la legalità dell’origine dell’animale e ne permette la tracciabilità. Nel documento viene indicato specie, sesso, numero di microchip, luogo e data di nascita e altre informazioni rilevanti.


Denuncia di nascita e di morte

La normativa CITES impone l’obbligo di denunciare sia la nascita che la morte degli esemplari di testudo hermanni. In Italia, va fatto ai carabinieri forestali del Servizio CITES. Ciò attesta che la tartaruga è in regola ed è stata correttamente registrata.


Se la documentazione non è a posto?

Il responsabile della detenzione illegale di questi esemplari, ai sensi della Legge 150/92, rischia una sanzione penale e, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, l’arresto da 6 mesi a 2 anni con l’ammenda da 15.000 a 150.000 euro. È infatti severamente vietato prelevare gli esemplari in natura nonché possederli, cederli o commercializzarli senza la prevista documentazione e il marcaggio.

Gli esemplari detenuti o commerciati illegalmente sono soggetti a confisca!

COSA FARE SE TROVIAMO UNA TARTARUGA?

Il ritrovamento di una Testudo hermanni richiede un comportamento responsabile. È vietato prelevare l’animale dal suo habitat naturale. In caso di ritrovamento in un luogo pericoloso, urbanizzato o se l’animale presenta ferite, si consiglia di contattare immediatamente il Corpo Forestale dello Stato CITES territorialmente competente, così che possano verificare se l’animale sia stato abbandonato.

Si ricorda che la detenzione di esemplari di Testudo hermanni senza i prescritti documenti è sanzionata dalla legge, così come l’abbandono è un reato definito dall’ Art. 727 del codice penale.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito istituzionale www.corpoforestale.it, nella sezione dedicata alla CITES, o cercare qualche associazione animalista specializzata in tutela delle tartarughe per avere maggiori informazioni.

TRACHEMYS SCRIPTA: UN PROBLEMA DA AFFRONTARE INSIEME

Le tartarughe d’acqua trachemys scripta, comunemente chiamate tartarughe palustri americane, sono diventate un argomento di grande interesse in Italia. Originarie del Nord America, queste testuggini sono state importate nel nostro paese come animali da compagnia nel corso di diversi decenni, con un picco negli anni ’80 e ’90, per via del loro simpatico aspetto e dei colori delle loro orecchie, gialle, rosse o arancioni.

Purtroppo, mentre da piccole vengono considerate simpatici animali da compagnia, crescendo diventano “troppo grandi” o difficili da gestire, motivo per cui molti tendono a rilasciarle in natura, senza sapere che sono una specie esotica invasiva e la loro facile riproduzione ha portato a una vera e propria invasione dei nostri ambienti acquatici.

PERCHÉ SONO UN PROBLEMA?

Le cosiddette specie esotiche invasive, o specie alloctone, sono specie di animali e di piante introdotte dall’uomo accidentalmente o volontariamente su un territorio che è al di fuori del loro areale di origine e che, nel nuovo ambiente, hanno sviluppato la capacità di costituire e mantenere popolazioni vitali allo stato selvatico, insediandosi talmente bene da rappresentare una vera e propria minaccia.

  • Concorrenza con le specie autoctone: Le trachemys scripta competono portando via cibo e spazio alle tartarughe palustri europee (Emys orbicularis), mettendo a rischio la sopravvivenza di questa specie autoctona.
  • Danni all’ecosistema: Sono predatori voraci e possono alterare l’equilibrio degli ecosistemi, predando anfibi, pesci e insetti acquatici, uova di avifauna  che frequenta zone umide ad esempio anatidi
  • Diffusione di malattie: Possono essere portatrici di malattie che possono infettare altre specie animali.

Le specie alloctone sono tra le principali cause di perdita di biodiversità. Non solo perché entrano in concorrenza diretta con le specie locali, ma perché possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali.

COSA DICE LA LEGGE?

A causa dei problemi provocati da questa tartaruga, la trachemys scripta è stata inserita nella lista delle specie esotiche invasive a livello europeo.


Regolamento europeo (UE) 1143/2014

Entrato in vigore dal 1° gennaio 2015 nei paesi dell’Unione Europea, il regolamento stabilisce le norme volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, tra cui anche la trachemys scripta (con tutte le sottospecie), poiché in grado di diffondersi rapidamente e minacciare flora e fauna autoctona.


Decreto Legislativo 230/2017

L’art. 6 del d.lgs.230/2017, stabilisce il divieto in Italia di riproduzione, acquisto, vendita, cessione, trasporto, detenzione e rilascio di tartarughe palustri Trachemys scripta (ssp. elegans, scripta e troostii) dal 14 febbraio 2018. Il suo possesso è stato dichiarato legale soltanto per coloro che hanno denunciato l’esemplare entro il 31 agosto 2019, impegnandosi a custodirlo (detenzione responsabile) fino alla sua morte in modo che non sia possibile la riproduzione, la fuga o il rilascio in natura.


Linee guida per la corretta detenzione degli animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive

Sulla base del D.Lgs 230/2017, art. 27, comma 4, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare ha redatto, nel 2018, delle linee guida contenenti le indicazioni tecniche per l’identificazione degli animali appartenenti alla specie Trachemys scripta (Appendice per la testuggine palustre americana, Trachemys scripta) e per la corretta gestione e detenzione domestica, elaborato in collaborazione tra Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e Società Erpetologica Italiana (SHI).


Decreto Legislativo 135/2022

L’art. 3 “Divieti concernenti gli esemplari vivi di specie selvatiche ed esotiche ed i loro ibridi” prevede, fatto salvo quanto disposto al comma 2, che è vietato a chiunque importare, detenere, commerciare e riprodurre animali vivi di specie selvatiche ed esotiche prelevati dal loro ambiente naturale nonché gli ibridi tra esemplari delle predette specie e di altre specie selvatiche o forme domestiche prelevati dal loro ambiente naturale.” Ed ancora l’articolo 4 “Specie pericolose per la salute, l’incolumità pubblica o per la biodiversità” viene previsto: “Fermo restando quanto disposto all’articolo 3, è vietato a chiunque detenere animali vivi di specie selvatica, anche nati e allevati in cattività, che costituiscano pericolo per la salute e per l’incolumità pubblica o per la biodiversità, nonché’ gli ibridi tra esemplari delle predette specie e di altre specie selvatiche o forme domestiche e le loro successive generazioni.”


Piano nazionale di gestione della testuggine palustre americana

Il Ministero della transizione ecologica ha adottato con DM 22 settembre 2022 le misure di gestione degli esemplari di testuggine palustre americana Trachemys scripta presenti nel territorio nazionale. Tale piano è stato redatto in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

COSA DEVE FARE IL PROPRIETARIO?

Ciascun proprietario di trachemys scripta, regolarmente denunciata, deve ricordarsi che vi è:

  • Divieto di rilascio in natura: È assolutamente vietato liberare in natura le tartarughe trachemys scripta.

Abbandonare le tartarughe americane in aree pubbliche, laghetti o fontane, costituisce un reato, che rientra nell’art.727 del codice penale, punito con l’arresto fino a 1 anno o l’ammenda da 1000 a 10.000 euro. Non soltanto per motivi etici, ma anche per motivi ambientali. Comporta importanti danni all’ecosistema esistente, compromettendo irrimediabilmente la biodiversità dell’area del rilascio con il rischio di provocare la morte della fauna e della flora acquatica locale.

  • Possibilità di consegna: Esistono centri autorizzati alla detenzione di queste tartarughe, dove i proprietari possono consegnarle.

Se si è impossibilitati a prendersi cura della propria tartaruga e per continuare a garantirne il benessere rispettando la legge, è possibile consegnare l’animale presso strutture autorizzate, evitando di abbandonarla in natura e causare danni. Ogni regione avrebbe dovuto istituire dei centri di raccolta ma, per mancanza probabilmente di fondi, ad oggi sono ancora poche quelle che hanno individuato uno o più strutture idonee.

COSA POSSIAMO FARE?

Per affrontare il problema, il nostro compito di comuni cittadini è:

  • Segnalare avvistamenti: Se vedi una trachemys scripta in natura, segnalalo alle autorità competenti o alle associazioni specializzate.
  • Informare e sensibilizzare: Diffondi l’informazione sulle origini di queste tartarughe, la legislazione, il loro effetto sull’ecosistema e sull’importanza di proteggere l’ambiente.

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