12 dicembre 2011 - Un gatto chiamato "Demone"
Sono stata contattata dal signor Giovanni D'Alessandro, un volontario che si occupa di una piccola colonia felina che tra lacrime e agitazione mi allarma che uno dei gatti della colonia molto malato stava morendo.
Mi precipito a chiamare il veterinario, il cui ambulatorio però era già chiuso, ma riesco a farmi aprire d'urgenza. Intanto arrivo sul posto e trovo il micio in preda a delle convulsioni molto forti, con relativa fuoriuscita dalla bocca di schiuma, sintomo di avvelenamento. Dopo una corsa in macchina dentro a un trasportino lo conduco dal veterinario che lo soccorre salvadolo. Dopo qualche tempo infatti il gatto sa già meglio e riposa. Era molto debole naturalmente ma salvo. Con fatica, dopo aver girato diverse farmacie, riusciamo a reperire un farmaco salva vita che gli è stato somministrato per ben tre giorni, al fine di eliminare la tossicità del veleno.
pronto soccorso
Già il secondo giorno il micio stava molto meglio e, come tutti i felini, non appena riuscì a riprendere un po' di forze, voleva scappare e iniziò a creare danni nell'ambulatorio. Per questo motivo lo abbiamo condotto a casa del volontario Carmine, all'interno di una stanza vuota dove avrebbe continuato la sua degenza.
Ho continuato io stessa a somministrargli il farmaco, con grande impegno perchè mi sono accorta di avere a che fare con un gatto dalla forza sovrumana, motivo per cui gli abbiamo dato il nome di "Demone". Carmine porta ancora oggi i segni dei suoi graffi e morsi.
degenza
Per fortuna dopo qualche giorno recupera completamente le forze, lo stesso veterinario ci ha dato l'approvazione per la reimmissione nel territorio.
Dopo un paio di giorni contatto nuovamente il signor Giovanni D'Alessandro e sempre con l'aiuto di Carmine viene reimmesso nella colonia felina, dove c'erano giusto 2 gatti che lo stavano aspettando. Uscito dal trasportino e riconosciuto il suo posto, è scappato. Era evidentemente felicissimo.
liberazione di Demone
OIPA sezione Foggia e provincia, missione compiuta!
3 dicembre 2011 - L'OIPA salva un gufo maltrattato
Siamo stati chiamati per recuperare un gufo nelle mani di un ragazzo che lo trasportava come un pupazzo di pezza. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena lo avrebbero fermato, chiamando anche i carabinieri. Siamo giunti sul posto insieme alla forze dell'ordine, recuperando il povero gufo terrorizzato e rinchiuso in una scatola.
Lo abbiamo condotto al nostro veterinario per i i primi accertamenti, per fortuna ottimistici dato che le zampe e le ali non erano ferite. Domenica 4 dicembre abbiamo contattato il dottor Michele Zullo del centro faunistico per concordarne l'affido, le cure necessarie e la riabilitazione per la reimmissione nel territorio.
L'abbiamo tenuto in custodia in sede OIPA fino al lunedì successivo, quando è stato prelevato dal dott. Zullo e portato all'osservatorio faunistico provinciale, un centro di prima accoglienza di fauna selvatica in difficoltà, si trova a Manfredonia (FG) e si chiama Oasi Lago Salso.
Linda Tortorelli – Delegata OIPA Foggia e provincia
|