Comunicato  stampa
20 luglio 2020

 

SCOMPARSO IL CAPODOGLIO INTRAPPOLATO NELLE EOLIE. DOPPIO APPELLO OIPA: «SE L’AVVISTATE, CHIAMATE SUBITO LA GUARDIA COSTIERA LOCALE E CHIUNQUE VEDA RETI ABBANDONATE LE SEGNALI AL NUMERO BLU 1530»

Il presidente dell’Oipa Comparotto: «E’ ora che il Governo e il Parlamento ripensino la politica della pesca regolamentando seriamente queste trappole»

Non si trova più la femmina di capodoglio rimasta impigliata nelle reti abbandonate a largo di Salina. Ne dà notizia Carmelo Isgrò, il biologo marino che lavorato fino a ieri per la sua liberazione insieme a una squadra formata dalla Guardia Costiera e dai sommozzatori della Capitaneria di Porto di Napoli.

«In meno di un mese due capodogli sono rimasti intrappolati in reti abbandonate nell’arcipelago delle Eolie. Il primo è stato liberato e ora Furia, una femmina di oltre 10 metri, è scomparsa con la coda ancora imprigionata nella rete da pesca illegale usata per catturare tonni e pescispada. E’ ora che il Governo e il Parlamento ripensino la politica della pesca regolamentando seriamente queste trappole. Le ‘reti fantasma’ e altre attrezzature, come i palangari, sono spesso i killer invisibili di tartarughe, grandi pesci e cetacei», commenta il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto».
L’Oipa lancia un doppio appello: chiunque avvisti il capodoglio chiami immediatamente la Guardia Costiera di Lipari al numero 090 988 0819. Inoltre, chiunque veda reti o altre attrezzature da pesca abbandonate al largo delle coste italiane chiami il numero blu 1530 della Guarda Costiera, gratuito attivo 24 ore su 24 per tutto l’anno.

 

Per ulteriori informazioni (recapiti non pubblicabili):

Ufficio stampa OIPA Italia
press@oipa.org
CanaleTelegram Oipa per ricevere i comunicati stampa: https://t.me/oipaonlus