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Un quadro drammatico quello che si è presentato agli occhi dei volontari dell’OIPA Caserta che, a seguito di una segnalazione, si sono precipitati a Casal di Principe (CE) dove una pitbull scheletrica e quasi esanime era legata sotto il sole con una catena a degli arbusti: abbandonata con l’intento di lasciarla morire di stenti.
Dopo averla liberata i volontari l’hanno portata d’urgenza presso una clinica veterinaria perché lo stato cachettico dell’animale richiedeva accertamenti immediati. “Sicuramente si tratta di una femmina sfruttata per la riproduzione forzata e frequente per la vendita di cuccioli” spiega Rossella Landolfo, delegata OIPA Caserta e provincia. Grazie ad una trasfusione e ad una terapia ricostituente specifica, Tessa, così è stata ribattezzata dai volontari, è stata rimessa in piedi, ma le sue condizioni restano critiche: anni di trascuratezza e mancanza di cure l’hanno portata ad essere positiva a leishmania ed ehrlichia, oltre ad avere un’insufficienza renale.
“Il ritrovamento di Tessa non è un episodio isolato: quella zona è nota per essere quella prescelta da chi, dopo aver sfruttato i pitbull per combattimenti o riproduzione, li abbandona più morti che vivi, spesso legandoli dietro la vegetazione perché non vengano notati – continua Rossella Landolfo –
La vendita incontrollata di questi esemplari e il loro impiego in attività illecite sono diventati una vera e propria piaga. I cani che riusciamo a salvare spesso hanno traumi fisici o psicologici che si portano dietro per tutta la vita e che li rende difficilmente adottabili, diventando quindi due volte vittime della crudeltà umana”.
Tessa è stata affidata al rifugio Fido Amico Mio di Marcianise (CE) che si è fatto carico delle cure.