Comunicato stampa congiunto
17 marzo 2023

AGRICOLTURA. 34 associazioni che rappresentano aziende, consumatori e cittadini scrivono alla Commissione Agricoltura alla Camera: fondamentale audire la società civile sulla proposta di “censura” delle proteine a base vegetale 

Un sondaggio evidenzia che l’88% degli italiani è a favore dell’uso di termini come burger e salsiccia per identificare prodotti a base vegetale. Per rappresentare in trasparenza e rispetto dell’iter democratico è fondamentale audire in Commissione le associazioni che rappresentano consumatori, aziende e cittadini impegnati nella sostenibilità alimentare e ambientale

Trentaquattro associazioni* della società civile europea e realtà che rappresentano consumatori e aziende impegnate nella produzione di proteine a base vegetale scrivono oggi una lettera – promossa dall’associazione Essere Animali e sostenuta dalla European Alliance for Plant-based Foods  – indirizzata alla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati per chiedere di essere auditi e poter evidenziare tutte le criticità della proposta di legge presentata nella Commissione competente alla Camera dei deputati dal titolo Disposizioni in materia di denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali

La proposta intende vietare per i prodotti a base vegetale l’utilizzo di nomi tipici dei prodotti di carne, come burger, salsiccia, würstel, cotoletta e altri, senza considerare la necessità di una transizione verso un sistema alimentare più resiliente e sostenibile e il danno economico che questo creerebbe a un settore in crescita in Italia e in Europa. 

Anche la Commissione europea con la strategia Farm to Fork e le Nazioni Unite hanno evidenziato più volte il ruolo fondamentale delle proteine a base vegetale in una dieta sostenibile volta a contrastare la crisi climatica. 

L’introduzione del disegno di legge in Italia segue i tentativi delle autorità di regolamentazione e dell’industria dell’agricoltura animale in altre parti del mondo – tra cui Francia, Belgio e Repubblica Ceca – di limitare l’etichettatura della carne e dei prodotti lattiero-caseari di origine vegetale, mentre le alternative continuano a crescere in popolarità e quota di mercato.

Nella UE  una proposta simile è già fallita, dopo che il Parlamento europeo ha rigettato l’iniziativa nell’ottobre 2020, nonché, pochi mesi più tardi, un’altra che voleva introdurre ulteriori restrizioni per le bevande vegetali alternative al latte. È chiaro che in Europa non si vuole porre censura su questi prodotti, e con questa legge l’Italia andrebbe contro la tendenza e le indicazioni delle istituzioni europee. 

Le associazioni rimarcano anche che secondo un sondaggio pubblicato nel 2020 da Beuc (The European Consumer Organization) l’88% degli italiani si è espresso a favore dell’utilizzo di questi termini.

“I prodotti a base vegetale sono sempre più consumati dai cittadini italiani, molti tra questi scelgono di variare la loro alimentazione per tutelare la propria salute e l’ambiente e per una maggiore sostenibilità del nostro sistema produttivo. Questa proposta va contro la sensibilità e le scelte di cittadini e consumatori italiani ed è un tentativo palese di rallentare la crescita di questo mercato e di bloccare i piani europei per un sistema alimentare sostenibile”, dichiarano le associazioni che hanno aderito alla lettera promossa da Essere Animali e sostenuta anche dalle realtà che rappresentano le aziende produttrici, come la European Alliance for Plant-based Foods

Come specificato dalla Commissione Europea nel recente report sulla sicurezza alimentare il cibo contribuisce per circa il 45% dell’impatto ambientale dei consumatori UE, e – includendo le emissioni relative alla produzione, trasporto e lavorazione dei mangimi – il settore zootecnico è responsabile per l’81-86% delle emissioni totali di gas serra dell’agricoltura. Passare a diete basate maggiormente sulle proteine vegetali è quindi necessario per ridurre l’impatto climatico dell’intero sistema alimentare.

Inoltre, le alternative vegetali sono nutrienti, proteiche e presentano spesso anche vantaggi in termini di salute, come l’assenza di colesterolo e la minore presenza di grassi. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato nel 2015 che la carne rossa lavorata è cancerogena e che la carne rossa è probabilmente cancerogena, sulla base di oltre 800 studi.

Per tutti questi motivi, le associazioni chiedono di essere auditi dalla Commissione Agricoltura alla Camera, sostenendo la necessaria tutela del settore economico delle proteine vegetali e della sostenibilità alimentare. 

*Le associazioni firmatarie sono: A Better Future AB, ACU – Associazione Consumatori Utenti, Alternative Protein International, Anima International, Animal Equality Italia, Animal Friends Croatia, Animal Law Italia, Associazione Terra!, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Eurogroup for Animals, European Alliance for Plant-based Foods, European Vegetarian Union, Fórum Nacional de Proteção e Defesa Animal, Future Food 4 Climate, Green REV Institute, Grønn Framtid, Gyvi Gali, Humane Society International/Europe, LAV, LNDC Animal Protection, Organizzazione internazionale protezione animali – OIPA Italia, Plant Based Cities Movement, Plant Based Foods Association (PBFA), Plant Based Foods Institute (PBFI), Plantebranchen, ProVeg International, Swissveg, The Good Lobby Italia, The Jeremy Coller Foundation, Tutmonda Esperantista Vegetarana Asocio, Unión Vegetariana Española, Vegan France Interpro

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