di Aldo Giovannella,
medico veterinario, autore del libro Primo soccorso per il mio cane
Il “proprietario”, o partner affettivo del cane, del terzo millennio sente sempre di più la necessità di esprimere, con intensità e passione, quanto racchiuso da queste tre A: affetto, attenzione e amore. Il cane è ormai diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Negli ultimi anni, ma soprattutto dopo il lungo e duro periodo della pandemia da Covid-19, nel partner affettivo è aumentato il desiderio di proteggere il suo amato quattro zampe da tutto ciò che potrebbe provocargli stress, dolore, sofferenza o, peggio ancora, mettere a rischio la sua vita.
Oggi, il partner affettivo è sempre più consapevole dei rischi che può correre il suo “fido amico”, sia in ambiente casalingo (e la nostra casa non è sempre così sicura) sia all’esterno. Passeggiare con il nostro cane è uno dei momenti più belli e attesi da chi condivide la propria vita con Fido: è un ritaglio di tempo che decidiamo di dedicare a lui, ma anche a noi stessi. A volte, però, questa occasione di relax potrebbe metterci di fronte a pericoli imprevedibili ed esporci al rischio d’incidenti più o meno gravi. In questi casi è necessario saper agire con consapevolezza, ma soprattutto con tempestività.
Affrontando il tema del primo soccorso del cane, è fondamentale conoscere la differenza che c’è tra lo stato di “emergenza” e quello di “urgenza”.
LO STATO DI EMERGENZA
Si tratta di uno stato molto critico, in cui si ravvisa un concreto pericolo di vita. Per questo l’intervento da parte di uno o più soccorritori deve essere tempestivo ed è fondamentale contattare immediatamente il proprio veterinario di fiducia. Definisce un quadro emergenziale tutto ciò che impedisce parzialmente o totalmente la respirazione, altera o modifica la circolazione o la funzionalità della pompa cardiaca: arresto respiratorio dovuto a corpo estraneo, annegamento, intossicazione da CO2, arresto cardiaco primario o secondario, gravi emorragie o un grave stato di shock.
LO STATO D’URGENZA
Sebbene per il cane rappresenti una condizione mediamente critica, lo stato d’urgenza può essere accompagnato da forte sofferenza e dolore. Occorre intervenire in tempo per scongiurare che vengano compromesse le funzioni vitali. In questo stato, dopo il primo soccorso messo in atto dal pet-partner, è fondamentale rivolgersi al veterinario di fiducia nel minor tempo possibile.
IL CASO. MORSO DELLA VIPERA
Esaminiamo ora uno dei pericoli maggiori in periodo estivo, quello del morso della vipera, che richiede un pronto intervento del veterinario ma anche un primo soccorso da parte del suo umano.
Il cane è sempre in movimento ed è curioso, al pari dei bambini: è costantemente attratto da tutto ciò che intorno a lui si muove e che potrebbe costituire del cibo. Un cucciolo o un cane di giovane età manca di esperienza e per tale ragione, durante una semplice escursione tra i boschi, in collina, in montagna, o solamente nel prato vicino casa, potrebbe incontrare un esemplare di vipera.
In Italia sono presenti 23 specie di serpenti, di cui cinque appartenenti al genere vipera e che sono velenose. Le vipere sono attive nei mesi più caldi, dalla primavera all’autunno (aprile-ottobre), mentre durante i mesi invernali entrano in letargo. Prima di fare un’escursione con il vostro cane, informatevi sempre presso l’ente del turismo, o presso le aziende sanitarie di competenza del territorio, se la vostra meta è popolata da vipere. Se sì, tenete al guinzaglio il vostro cane per tutto il tempo, osservandolo costantemente. Lasciarlo libero di esplorare aumenta notevolmente la possibilità che venga morso.
Un cane che è stato attaccato da una vipera fugge rapidamente dal punto dell’incidente, emette un forte guaito e si lecca o si tocca insistentemente con la zampa la parte colpita. A questo punto ispezionandolo da vicino osserverete: uno o due puntini rossi con una possibile fuoriuscita di goccioline di sangue; dopo pochi minuti, un’importante edema peri-lesionale con un’iniziale variazione di colore che varia dal rosso al bluastro. La parte interessata risulterà dolente al tatto. In questi casi è fondamentale mantenere il cane il più calmo possibile (per non accelerare il ritmo cardiaco e favorire così la circolazione del veleno), successivamente potete applicate del ghiaccio o del materiale freddo sulla lesione (per ridurre il dolore e la circolazione del veleno). Lavate immediatamente con acqua ossigenata la parte interessata: questa sostanza tende a disattivare alcune delle tossine presenti nel veleno. In tutti i casi, se il cane è stato morso a un arto e se siete esperti di primo soccorso, utilizzando il materiale del vostro kit di primo soccorso potete eseguire un bendaggio linfostatico (la tecnica è descritta a pag. 200 del mio libro Primo soccorso per il mio cane) che rallenta la diffusione del veleno e riduce l’edema interrompendo il flusso della linfa. Di seguito, recatevi immediatamente dal veterinario più vicino, cercando se possibile di non far camminare il cane. Quando il cane viene morso da un rettile è fondamentale tener presente che: il rettile potrebbe non essere una vipera oppure, se il rettile è proprio una vipera (l’avete vista e riconosciuta), potrebbe non aver inoculato il veleno durante l’attacco, il morso senza inoculare veleno viene definito dry bite o morso secco, o averne inoculato una dose ridotta.
COSA NON FARE ASSOLUTAMENTE IN CASO DI MORSO DI VIPERA
• Non incidete o succhiate il punto del morso
• Non disinfettate con alcol
• Non applicate alcun tipo di laccio emostatico
• Non somministrate il siero antiofidico (antivipera), per il rischio di shock anafilattico. Solo il medico veterinario deciderà se farne uso