Comunicato congiunto
11 luglio 2022
PISTA PER LEVRIERI A MASERADA SUL PIAVE (TV): LE ASSOCIAZIONI DEPOSITANO IL RICORSO AL TAR CONTESTANDO LE VIOLAZIONI AMBIENTALI E I RISCHI PER L’INCOLUMITÀ DEI CANI
Le associazioni Enpa, Lav, Lndc Animal Protection, Oipa e Pet Levrieri, da oltre due mesi attive per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale di Maserada sul Piave tutti i risvolti negativi che un progetto come quello in realizzazione a opera di Enci Servizi porta con sé, hanno deciso di depositare un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del permesso di costruire e di tutte le dichiarazioni sulle quali tale permesso è stato concesso e che non hanno tenuto conto dei vincoli ambientali ai quali è sottoposta l’area del parco Parabae in cui si sta costruendo la struttura cinofila, oltre che dei rischi per il benessere e l’incolumità dei cani coinvolti.
Il ricorso contesta in particolare il fatto che non si sia ritenuto necessario attuare una Valutazione d’incidenza ambientale (Via), che consenta di verificare la sussistenza e la significatività d’incidenze negative a carico di habitat o specie d’interesse comunitario, bensì una procedura di screening semplificata che non prende in esame le interferenze di piani, progetti e interventi che, non essendo direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie presenti, possono condizionarne l’equilibrio ambientale.
Le attività che si svolgeranno nella pista (corse amatoriali dei cani levrieri, allenamento di cani da lavoro e relative prove di verifica zootecnica), inoltre, non sono espressamente autorizzate da alcuna norma e portano con sé rischi impliciti. La presenza di un rischio oggettivo, noto già prima dell’inizio delle gare, configura a priori un pregiudizio per l’incolumità e lo stato di salute degli animali che non consente di ritenere legittima la convenzione tra l’amministrazione comunale e l’Enci, che peraltro prevede la risoluzione della stessa “quando l’attività svolta all’interno dell’impianto sia tale da pregiudicare l’incolumità e lo stato di salute degli animali”.
“Quanto riportato nel ricorso evidenzia, al di là di ogni dubbio, i motivi per cui questo progetto non può che essere dannoso per l’ambiente, per i cani e per la cittadinanza”, dichiarano le associazioni. “Ci auguriamo quindi che questo possa essere l’ultimo atto di una vicenda anacronistica che, nel 2022, non ci saremmo aspettati di dover affrontare”.
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