Comunicato stampa congiunto
20 ottobre 2022
PESCARA. STALLO SUL NUOVO RIFUGIO PER ANIMALI. LE ASSOCIAZIONI: «OCCASIONE SPRECATA»
Continua il braccio di ferro tra il Comune di Pescara e il Comune di Spoltore sulla realizzazione di un nuovo rifugio per cani da realizzare a Santa Teresa. Un progetto innovativo e all’avanguardia, un’oasi di benessere animale e un servizio ai cittadini a costo quasi zero che potrebbe non vedere la luce per questioni politiche. Lndc Animal Protection, Leidaa e Oipa: «Al di là delle dichiarazioni dei due Comuni su come siano andate le cose, auspichiamo che si trovi un accordo perché sarebbe incomprensibile il contrario»
La città di Pescara aspetta da tempo un rifugio che possa sostituire in maniera degna l’attuale canile comunale di Via Raiale, una struttura fatiscente e inadeguata che peraltro sorge in un sito dove sono previsti i lavori per completare un’altra opera pubblica, la Città della Musica. Nel 2020, i cani di Pescara rischiavano di essere trasferiti in un canile privato molto discusso e lontano dalla città, dove i volontari non avrebbero potuto continuare la loro attività di cura e adozioni degli animali del Comune. All’epoca intervennero il nazionale di Lndc Animal Protection, altre associazioni e numerosi cittadini fino ad arrivare al coinvolgimento di Daniele Kihlgren, da sempre attento alle cause di tipo sociale e di tutela degli animali, che offrì in comodato d’uso al Comune di Pescara un terreno di sua proprietà a Santa Teresa di Spoltore.
Il Comune di Pescara afferma che, da quel momento, ha coinvolto il Comune di Spoltore per tenerlo aggiornato sullo sviluppo di questo progetto. Negli ultimi giorni, però, il Comune di Spoltore ha affermato di esserne venuto a conoscenza soltanto di recente e ha espresso contrarietà alla realizzazione dell’opera. Di fatto, al momento, c’è il concreto rischio che il nuovo rifugio non veda la luce perché i fondi stanziati a seguito di un bando a cui ha partecipato il capoluogo adriatico devono essere impiegati entro i primi di dicembre.
«Ci troviamo di fronte a un braccio di ferro politico che però viene fatto sulla pelle degli animali e anche dei cittadini e volontari dei due Comuni», affermano le associazioni Lndc Animal Protection, Leidaa e Oipa. «Attualmente nessuna delle due città ha un rifugio proprio, mentre entrambe ne hanno bisogno e per mere beghe politiche si sta rischiando di sprecare un’occasione pressoché irripetibile: c’è un terreno facilmente accessibile che viene ceduto gratuitamente; c’è un progetto per un rifugio all’avanguardia, inteso come un’oasi di benessere animale nonché un parco per i cittadini; ci sono i fondi stanziati dal Ministero per la realizzazione di quest’opera. Perché rinunciare a tutto questo? Quali sono i motivi dietro a questa impasse?»
«Il Comune di Spoltore continua a proporre un terreno nella frazione di Caprara che però richiederebbe enormi lavori di adeguamento, essendo molto scosceso, e in più è isolato e difficilmente raggiungibile, cosa che scoraggerebbe i cittadini dal visitarlo, limitando quindi le possibilità di dare in adozione i cani di proprietà dei due Comuni. Pescara e Spoltore, invece, hanno bisogno di un rifugio moderno e facilmente raggiungibile dove i cittadini siano invogliati ad andare per adottare gli animali o anche soltanto per godere della loro compagnia. Il progetto della struttura, infatti, è pensato per ospitare pochi cani ed essere un servizio per tutti, non un semplice contenitore dove ‘buttare’ gli animali. Un progetto pilota che porterebbe lustro a entrambi i Comuni e a tutta la Regione, ma che rischia di non essere realizzato per questioni politiche nelle quali non vogliamo entrare ma che auspichiamo vengano risolte in tempi celeri. In caso contrario, sia il Comune di Pescara sia quello di Spoltore si porteranno sulla coscienza la perdita di un’occasione per assicurare il benessere dei loro animali e un servizio prezioso e innovativo per i loro cittadini e per tutti i volontari che da anni si occupano dei cani e gatti sul loro territorio. A tal proposito, è fondamentale ricordare che le due città non hanno nemmeno una struttura gattile che possa ospitare i tanti gatti che vengono soccorsi sul territorio dai volontari ogni giorno», concludono le associazioni.
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