Comunicato stampa
10 marzo 2023

PER L’ORSO MJ5 IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO INVOCA LA PENA DI MORTE. OIPA: «SCONCERTATI. SUBITO ACCESSO AGLI ATTI»

Comparotto: «Ci appelliamo al buon senso e al rispetto per la fauna del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin che solo una settimana fa evocava il “dovere imprescindibile di tutelare la fauna selvatica e all’obiettività dell’Ispra»

Sconcertanti le dichiarazioni odierne del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intenzionato a chiedere un parere positivo all’Ispra che gli consenta di abbattere l’orso che domenica scorsa ha ferito un escursionista in Val di Rabbi con quello che con ogni probabilità è stato un “falso attacco” per proteggersi. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa)”.

L’orso è stato identificato con un esame genetico: si tratterebbe di MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta. Un orso anziano, dunque, che finora non ha mai manifestato aggressività nei confronti dell’uomo. Condannarlo a morte per un unico incidente è plausibile?

L’Oipa si appella anche all’Ispra affinché, chiamata in causa, conservi l’obiettività necessaria per emettere o non emettere la sentenza di morte del plantigrado.

«Come sempre procederemo con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar», annuncia il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. «Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra. La Provincia pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti».

L’associazione invita la Provincia, invece di lavorare per la morte, ad avviare iniziative per una serena convivenza tra uomo e animali selvatici per lo meno con una maggiore ed efficace informazione a residenti, turisti ed escursionisti, sistemi di dissuasione che allontanino la fauna dall’abitato, corridoi ecologici per evitare incidenti.

 

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