Il 21 settembre 2019, a Partinico, si è svolta la manifestazione per chiedere giustizia per Ruth, cagnolona randagia brutalmente massacrata con una violenza inaudita https://www.oipa.org/italia/ruth-partinico-uccisa-denuncia/
Anche i volontari dell’OIPA di Palermo sono scesi in piazza a fianco di chi chiede pene esemplari per tali crudeltà, a fianco di anime innocenti senza voce.
“Oggi eravamo lì, eravamo tanti ma mai quanti dovremmo essere. Poca partecipazione da parte degli abitanti di Partinico, anzi qualcuno (non troppo giovane per fortuna) ci ha anche invitato a tornarcene a casa. Provocazione? Pensiero reale e condiviso?
Non lo sappiamo, ma forse non ci interessa scendere dai nostri gradini culturali conquistati e preferiamo guardare questi “scivoloni” per quello che sono, cioè ignoranza, incapacità di provare emozioni, inesistente rispetto per la vita. Preferiamo pensare ai giovani, a ciò che lasceremo in eredità e ciò che possiamo ancora fare affinché crescano in un mondo civile e rispettoso, sperando possano guardare presto le cose dal nostro punto di vista.
Abbiamo dato voce a Ruth e a tutti gli invisibili di nessuno, abbiamo parlato, abbiamo letto, abbiamo fatto silenzio e, soprattutto, ci abbiamo messo la faccia e la volontà, come sempre, nonostante mille difficoltà per alcuni di noi. Non c’erano più manifestazioni oggi, ma una sola manifestazione, un solo coro, un solo corteo che ci ha visto tutti uniti in un solo coro proiettato verso il rispetto per la vita.
Non abbiamo puntato il dito contro un individuo perché ci affidiamo alla legge, alle denunce depositate e alle indagini. Faremo luce su quanto accaduto e non ci tireremo indietro, mai. Manifestare è un modo per esserci tutti, coesi e vicini alle tante Ruth del mondo.
Il rispetto per la vita è una condizione fondamentale in una società che si consideri civile, non possiamo tollerare atrocità come quella che ha visto Ruth protagonista. Pene più severe? Certamente, ma la base deve essere preparata culturalmente, forse non possiamo insegnare la sensibilità, l’empatia, ma si può educare al rispetto per la vita di tutti gli esseri viventi”.