Grande vittoria per gli animali ancora reclusi nei laboratori. Il Consiglio di Stato, dopo il ricorso presentato dalla Lav, ha infatti ordinato la sospensione del famoso esperimento sui macachi dell’Università di Torino e dell’Università di Parma, che li avrebbe resi ciechi per poi sottoporli a diversi test ed esperimenti invasivi.
Sono state infatti riconosciute le buone ragioni dei diritti degli animali, considerando che non è stato possibile provare l’impossibilità di trovare alternative alla sperimentazione invasiva sui macachi.
L’OIPA aveva lanciato una raccolta firme di protesta indirizzata al Ministro della Salute Roberto Speranza ed ai gestori del progetto di sperimentazione per fermare le torture su questi macachi (è ancora possibile firmare a questo link: https://www.oipa.org/italia/mail-protesta-macachi/). Inoltre, al grido di “macachi liberi”, insieme ai cittadini e a moltissime organizzazioni di protezione animale, ha organizzato diverse manifestazioni di protesta per ricordare l’inutilità della sperimentazione sugli animali (https://www.oipa.org/italia/parma-macachi-proteste/).
Grazie alla mobilitazione di molte associazioni animaliste, che hanno sensibilizzato l’opinione degli italiani, a chi è sceso in piazza per partecipare alle manifestazioni e a chi ha firmato le petizioni, è stato fatto un passo avanti nella direzione di una scienza più etica.
I macachi potrebbero essere immobilizzati, resi ciechi tramite un intervento chirurgico, sottoposti a test ed esperimenti per cinque anni e poi, quando non serviranno più, saranno “sacrificati”, ovvero uccisi, in nome di una falsa validità scientifica.
L’appello ora è rivolto al Ministro Roberto Speranza per revocare definitivamente l’autorizzazione all’esperimento e rendere, finalmente, i “macachi liberi”.