Urla, schiamazzi, frastuono di trombe da stadio, oche che impaurite volano e tentano di scappare mentre i loro conduttori le incitano tramite richiami e grida a correre all’impazzata su una strada asfaltata e gremita di una folla di “tifosi” chiassosi.

Come ogni anno nel comune di Lacchiarella (MI) torna l’Autunno Ciarlasco, una manifestazione folcloristica il cui simbolo è “il Palio dell’Oca”, una vera e propria gara di velocità di oche che quest’anno si svolgerà domenica 13 ottobre 2019. Già l’uso di questi animali, non proprio celebri per la corsa su strada, fa rimanere basiti sulla volontà, e il buon senso, di proseguire una tradizione di cui il Comune è talmente orgoglioso da sbandierarne il valore storico e culturale. Ma non solo: sul sito dedicato all’evento, viene dichiarato che non solo le oche si divertano un mondo a correre durante il palio, ma che lo facciano partecipando nel loro intimo al pathos che si scatena durante la gara.

Affermazioni come queste ci permettono di capire l’assoluta mancanza di interesse e attenzioni per le vittime di questa manifestazione che, di culturale, ha solo la violenza: le oche infatti, come dichiarato da una pluralità di medici veterinari ed etologi,  subiscono una vera e propria forma di maltrattamento durante questo palio, fisico ed etologico.
Fisico perché le zampe palmate delle oche sono adatte per il nuoto e non certo per la corsa, in particolare sull’asfalto. Etologico perché la corsa è un comportamento che nelle oche viene causato da uno stato di paura: le oche corrono non per “gioia di partecipazione” ma per tentare di scappare. Oltre al caos degli spettatori, sono proprio gli “amorevoli” conduttori che, correndo dietro le oche e richiamandole “con le urla” terrorizzano questi poveri animali, che non possono fare altro che tentare di volare e correre via. Che sia la paura a muovere le oche è evidente soprattutto dal fatto che cercano di scappare dal percorso in continuazione, fuga che è però impedita dai conduttori.

Che la competizione sia una tradizione che si rinnova da più di 40 anni non giustifica il trattamento riservato a degli animali che vengono costretti a correre, spaventati dalle urla e dal chiasso della folla, ridicolizzati dal pubblico divertito e impossibilitate alla fuga, unica ragione che le muove durante questa manifestazione. Per questa ragione l’OIPA ha deciso di dar voce alla sofferenza di questi animali, uno spettacolo a cui nessuno vuole più assistere.

Manda anche tu la mail di protesta per chiedere la fine di questa manifestazione che sfrutta degli animali solo per intrattenimento!

Testo della mail di protesta:

Gentili Signori,
con la presente esprimo il mio profondo sconcerto e la mia opposizione nei confronti della corsa delle oche nel programma previsto dal Palio di Lacchiarella.
La competizione rappresenta un palese maltrattamento, etologico e fisico, degli animali: la loro corsa è una reazione di fuga, dettata dalla paura, alle urla dei conduttori e della folla, come evidente dal fatto dai continui tentativi di scappare dal percorso. Inoltre le zampe palmate delle oche non sono adatte per la corsa, in particolar modo sull’asfalto.
Chiediamo, come gesto di civiltà di una società che non festeggia attraverso la sofferenza inutile di essere senzienti, che venga abolita questa forma di maltrattamento e sfruttamento di animali.
Distinti saluti