L’importante diritto di obiezione alla sperimentazione animale che in pochi conoscono

di Dott.ssa Francesca Lavarini / Biologa specializzata in Antropologia ed Etologia

Con l’arrivo dell’autunno si apre l’anno accademico universitario. Un inizio pieno di aspettative da parte degli studenti. Ma pochi sanno che in molte facoltà scientifiche (come Scienze biologiche, Biotecnologie, Medicina o Farmacologia), sia durante il corso di studi che durante la tesi sperimentale, è probabile che si usino gli animali a scopo didattico. Allo stesso tempo ancora meno studenti sanno che è possibile usufruire dell’obiezione di coscienza.

L’Italia è il primo Paese al mondo ad aver riconosciuto per legge (L. 413/1993, “Norme sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale”) il diritto all’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale, sia per gli studenti universitari che per i lavoratori (medici, ricercatori, infermieri e tecnici). Questa legge è una grande conquista perché università e istituti di ricerca sono obbligati a mettere a disposizione degli studenti metodi sostitutivi che consentano di conseguire gli obiettivi della ricerca, il superamento dell’esame o la laurea, senza partecipare ad esperimenti su animali e senza che la scelta ne penalizzi la carriera lavorativa o universitaria. Inoltre, in caso di esistenza di metodi sostitutivi disponibili, l’uso di animali non dovrebbe essere permesso, così come prevede il decreto legislativo 116/92:

 In deroga all’art. 3, comma 1, il Ministero della Sanità autorizza gli esperimenti a semplice scopo didattico soltanto in caso di inderogabile necessità e quando non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi.

 

L’obiezione di coscienza può essere fatta in tutti i casi in cui vi sia un’attività o un intervento che comporti l’utilizzo di animali, sia a scopo scientifico che didattico. Ad esempio:

  • Dissezione di animali a scopo didattico;
  • Chirurgia su animali a scopo didattico;
  • Utilizzo di animali per addestramento di chirurghi o veterinari.

Le alternative ci sono. Eccone alcuni esempi:

  • Metodi in silico: modelli computerizzati che simulano il comportamento di organi, tessuti e cellule umane;
  • Metodi in vitro: coltura di cellule umane in laboratorio;
  • Metodi ex vivo: organi o tessuti prelevate da esseri umani deceduti;
  • Manichini e simulatori: modelli realistici che simulano il corpo umano.

È importante essere informati su questo diritto: in molti atenei non è sufficiente l’informazione e spesso accade che, di fronte a corsi con esercitazioni su animali, non sia più possibile rifiutarsi di partecipare, poiché i termini di presentazione della domanda sono scaduti.

Per presentare la domanda si può compilare la dichiarazione in triplice copia e farla timbrare e firmare per avvenuta consegna all’atto della presentazione al docente del corso e alla segreteria didattica in caso di studenti; oppure, all’atto della presentazione della domanda di assunzione o di partecipazione a un concorso, al responsabile della struttura o alla segreteria dell’azienda per lavoratori.

L’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale è un diritto importante che permette agli individui di agire nel rispetto delle proprie convinzioni etiche e morali. Ciò non rappresenta quindi un rifiuto della ricerca scientifica, ma può anzi fungere da stimolo per lo sviluppo di tecnologie e metodologie più avanzate ed etiche.

Fai domanda di obiezione di coscienza alla vivisezione

In Italia dal 1993 è in vigore la Legge n. 413 “Norme sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale” che consente agli studenti universitari e ai lavoratori (medici, ricercatori, infermieri e tecnici) di avvalersi della possibilità di fare domanda di obiezione di coscienza qualora fossero contrari alla vivisezione.

E’ importante essere informati su questo diritto poiché presso moltissimi atenei italiani non c’è sufficiente informazione e spesso accade che, di fronte a corsi con esercitazioni su animali, non sia più possibile rifiutarsi di partecipare perché sono scaduti i termini di presentazione della domanda.

Puoi anche farti promotore di questo diritto, informando gli altri studenti dell’esistenza di questa possibilità e invitando i professori a organizzare laboratori didattici con metodi alternativi. Gli studenti sono i futuri vivisettori, agire a questo livello è importantissimo per salvare la vita a milioni di animali.

Se sei uno studente:

Puoi compilare la dichiarazione in triplice copia e farla timbrare e firmare per avvenuta consegna all’atto della presentazione al docente del Corso e alla Segreteria della Facoltà.

Se sei un lavoratore:

Valgono le stesse norme per la richiesta, con l’obbligo di allegare la dichiarazione, sempre in triplice copia, all’atto della presentazione della domanda di assunzione o di partecipazione a un concorso, al Responsabile della struttura o alla Segreteria di Azienda/Facoltà/Istituto/ecc.

Scarica i moduli

Qui di seguito troverai i moduli per le dichiarazioni da consegnare