Nota stampa
6 luglio 2020
NUOVA MORIA DI PESCI NEL TEVERE. L’OIPA CHIEDE A REGIONE, COMUNE E ASL UN MONITORAGGIO APPROFONDITO, CONTINUO E A LUNGO TERMINE DEL TEVERE
Se dovessero emergere delle responsabilità penali, l’Oipa si costituirà parte civile
Nuova strage di pesci a Roma. Centinaia di pesci morti galleggiano sul Tevere all’altezza di Ponte Regina Margherita. Un’altra moria è stata registrata inoltre a Isola Sacra, nel Comune di Fiumicino.
Dopo l’allarme per la moria di pesci nel Tevere lanciato dall’Oipa a fine maggio, che ha portato all’intervento dell’Arpa e dell’Asl Roma 1, purtroppo dobbiamo registrare che la strage non si è arrestata. Le successive analisi hanno evidenziato tracce di pesticidi – anche vietati – che, secondo quanto si legge nei rapporti, per le quantità non significative non sarebbero la causa certa della morte degli animali.
L’Oipa chiede alle autorità competenti – Regione, Comune e Asl – un monitoraggio più approfondito, continuo e a lungo termine del Tevere nonché l’individuazione precisa delle cause e delle responsabilità.
«La strage dei poveri pesci deve finire. Già in passato abbiamo assistito a episodi di questo tipo, e chiediamo anche stavolta che sia fatta luce su questo grave episodio che colpisce la biodiversità della capitale e del suo hinterland», commenta Rita Corboli, delegata romana dell’Oipa. «Facciamo appello alle istituzioni affinché mettano in campo ogni risorsa necessaria. Se dovessero emergere delle responsabilità penali, l’Oipa si costituirà parte civile».
Infoline: Oipa Italia, delegata della sezione di Roma: Rita Corboli, tel. 373.8986955, roma@oipa.org
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