Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, le guardie zoofile dell’OIPA di Roma sono intervenute d’urgenza in una zona della parte est della città. Qui hanno trovato Willy (in foto), un cane meticcio di 8 anni, magrissimo, cieco e immobile, così tanto tormentato dalle piaghe, dalla fame e dal dolore che ormai si stava lasciando morire. Willy non solo non era mai stato curato, ma era costretto a vivere nel cortile fuori dall’ abitazione, tra i suoi escrementi. Le guardie zoofile lo hanno immediatamente sequestrato e denunciato la proprietaria per maltrattamento. È stato quindi affidato ad una famiglia che ha deciso di prendersi cura di lui con tanto amore.
Casi di questo tipo, purtroppo per nulla rari, sono punibili dal Codice Penale. Il reato di maltrattamento di animali, infatti, è imputabile a chiunque, per crudeltà o senza necessità, non tratti correttamente un animale (non solo cane o gatto), anche se di proprietà. La pena prevede fino a un anno e mezzo di reclusione o una multa fino a 30.000 euro, con l’auspicio che venga aggravata con una riforma legislativa, come richiesto da diverse associazioni di protezione animali, tra cui OIPA.
I giudici possono anche condannare proprietari insensibili, superficiali o negligenti. La Corte di Cassazione ha recentemente confermato la condanna a 10.000 euro di multa per il proprietario di un cane: costui non lo aveva mai portato dal veterinario, nonostante la presenza di un’evidente malattia, e non aveva mai provveduto alla necessaria assistenza sanitaria. Il povero cane era stato ritrovato vagante per strada con un tumore mai curato.
Il discorso è nettamente differente nel caso in cui sussistano difficoltà economiche che rendono difficile o impossibile procedere con interventi costosi fuori dall’ordinario: si pensi al caso di un’anziana signora che vive grazie alla propria pensione ma deve far fronte ad un’ingente spesa per curare il proprio amato cane o gatto. In questi casi può entrare in gioco la solidarietà e si può organizzare una raccolta fondi. È ancora attesa la creazione di una mutua nazionale per gli animali da compagnia, da tempo auspicata e chiesta da associazioni animaliste e cittadini.
Il diritto ad essere curati non si ferma ai cani e ai gatti. Il proprietario di 12 asini è stato condannato per detenzione incompatibile con la natura degli animali: l’accusa era di non aver tagliato loro le unghie che, diventando troppo lunghe, comportavano una serie di difficoltà per gli animali a deambulare e a stare in piedi.
Situazioni di noncuranza questo tipo, come nel caso di Willy, possono essere segnalate alle guardie eco-zoofile, se presenti sul territorio, oppure è possibile procedere con una denuncia/querela.
Per informazioni e segnalazioni alle guardie zoofile OIPA: https://www.guardiezoofile.info/
Per lettere tipo di denuncia/querela: https://www.oipa.org/italia/consigliutili/