Come vi sentireste se tutti i giorni veniste scacciati, rincorsi e fatti scappare, accerchiati da persone che camminano veloci senza interessarsi alla vostra presenza e al fatto che potrebbero spaventarvi?
Per la paura sareste costretti a scappare per trovare una via di fuga e un riparo sicuro, ricevendo in cambio soltanto sguardi disgustati di chi considera i piccioni sporchi, inutili e fastidiosi e che, neanche in caso di grave ed evidente sofferenza, si degna di prestare loro aiuto.
Ma la sofferenza è uno stato che appartiene a tutti i viventi, a cui non si può essere indifferenti, perché quando si chiude il proprio cuore al dolore altrui, indipendentemente dal soggetto che lo prova, persona o animale che sia, si chiude una porta di accesso ad una comprensione maggiore di quello che siamo e del perché siamo qui, e si perde anche una parte di sé.
La freddezza e il disinteresse verso chi soffre non appartiene certo al DNA degli Angeli blu, che nelle ultime settimane hanno prestato il loro aiuto a diversi piccioni ritrovati in stato di difficoltà. Alcuni con ferite riportate alle ali, altri avvistati in stato di malessere mentre cercavano di farsi varco tra le auto che sfrecciavano a tutta velocità senza fermarsi.
Fortunatamente, grazie alla grande sensibilità e al tempismo dei volontari dell’OIPA di Milano, accorsi subito in loro aiuto, sono stati amorevolmente messi in sicurezza e portati presso una struttura idonea per essere visitati. Tre di loro sono salvi, uno purtroppo non ce l’ha fatta, e come lui tanti altri che non hanno trovato delle persone gentili ad aiutarli, persone capaci di immedesimarsi nelle difficoltà e nella sofferenza altrui.
Come evidenzia l’avv. Claudia Taccani dello Sportello legale OIPA, nell’articolo “Anche i piccioni hanno diritti!” è fondamentale sapere che la Corte di Cassazione con un’importante sentenza ha stabilito che il piccione in città va assimilato agli animali selvatici, quindi proprio come altri volatili meno comuni da avvistare nei contesti urbani, gode della tutela legale prevista dalla legge nazionale per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
La competenza nella relativa gestione è in capo alla Provincia o alla Città Metropolitana in coordinamento con il Comune in ambito di materia igienico-sanitaria.
Dunque maltrattare questi animali non solo è reato, ma prestare loro soccorso in caso di traumi o segni evidenti di malessere dovrebbe essere un dovere morale di tutti noi cittadini. Così come ci prendiamo cura dell’ambiente, dovremmo avere anche la sensibilità di aiutare gli animali che convivono insieme a noi, senza fare discriminazioni tra le varie specie sulla base di distinzioni che, gran parte delle volte, sono legate ad una mancanza di conoscenza.
È interessante, ad esempio, sapere che il piccione è dotato di grandi poteri: uno studio condotto dal neuroscienziato Edward Wasserman, dell’University of Iowa, ha svelato che questo volatile possiede incredibili capacità di categorizzare e ricordare oggetti e immagini.
Ma non sono certo le capacità intellettive che dovrebbero portarci alla solidarietà e all’empatia verso il prossimo, perché se ragionassimo seguendo questa fredda logica di pensiero, dovremmo allora escludere tutti quei soggetti che, seppur umani, non hanno ancora o non hanno più facoltà di discernimento.
Possiamo imparare a non essere indifferenti verso questi volatili, a convivere con loro in maniera pacifica e ad apprezzare le loro qualità, come il loro essere animali sociali, le sfumature del loro piumaggio e la loro elevata intelligenza. La loro vicinanza non è pericolosa per la nostra specie e la loro salute dipende anche da noi e dal rispetto verso tutto quello che ci circonda.