Comunicato stampa
21 febbraio 2025

È arrivata oggi la sentenza del Tribunale penale di Ancona, nel processo in cui OIPA si era costituita parte civile: la donna che a Trecastelli (AN) deteneva circa settanta gatti e un cane in spazi malsani e maleodoranti, è stata condannata per detenzione incompatibile di animali. Dovrà pagare un’ammenda e le spese processuali, nonché provvedere al risarcimento del danno nei confronti di OIPA con rifusione delle spese di parte civile.

L’intervento era stato effettuato dalle Guardie Zoofile dell’OIPA di Ancona – insieme ai carabinieri forestali del comando di Senigallia e a un veterinario – che al loro arrivo avevano trovato una sconcertante situazione di degrado e gravissime condizioni igienico sanitarie. Nel corso dei controlli, si era accertata anche la presenza di diversi cuccioli di razza malati e di un gatto, morto da tempo, buttato tra i rifiuti all’esterno della casa.

Gli animali, che al momento dell’intervento erano stati sequestrati, man mano sono stati sottoposti alle cure mediche necessarie e affidati in via definitiva a famiglie amorevoli.

In questo processo, l’OIPA ha dimostrato la sussistenza della responsabilità per la detenzione incompatibile e produttiva di gravi sofferenze di numerosi gatti in un’abitazione privata, grazie al lavoro del proprio Ufficio Legale con il patrocinio dell’Avv. Massimiliano Bossio del foro di Ancona. “Siamo soddisfatti di questo risultato – commenta l’Avv. Claudia Taccani, Responsabile dell’Ufficio Legale OIPA Italia – Grazie alla collaborazione e al coordinamento di più parti, siamo riusciti a dimostrare che non si trattava di un allevamento amatoriale, ma che numerosi gatti erano tenuti in un’abitazione privata in condizioni incompatibili con la propria natura. Abbiamo ottenuto la confisca dei medesimi, poi affidati a famiglie adatte ad accoglierli”.

 

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