Un dolce cucciolo che gioca al sole, rotolandosi nell’erba e godendosi le carezze di chi gli sta accanto: un’immagine idilliaca, sembra di percepire la felicità ed il calore semplicemente guardandola. Questa foto, che per alcuni potrebbe sembrare una cosa scontata, è in realtà il simbolo di una grande vittoria: un traguardo, reso possibile da chi, di fronte ad una vita sull’orlo della fine, è pronto a tutto per salvarla.

La storia di Lothar inizia in provincia di Macerata, in aperta campagna ai piedi di un laghetto: mentre una coppia passeggia nel verde per godersi una bella giornata di sole, intravede tra l’erba alta qualcosa, un candido cucciolo bianco di qualche mese appena che però non riesce minimamente a muoversi. Abbandonato così da qualcuno, a morire di stenti.

Vengono così chiamati gli angeli blu dell’OIPA di Macerata che, proprio come la legge impone, chiamano il servizio veterinario dell’Asur. Lothar viene così portato nella clinica convenzionata ma la diagnosi non dà buone notizie: Lothar ha il femore ed il bacino fratturato (in sette punti diversi) e ha urgentemente bisogno di essere operato, proprio perché le ossa fratturate del bacino, risaldandosi in modo disordinato, porterebbero a comprimere il colon rendendo così l’eutanasia l’unica alternativa.

Ma le fratture risultano essere vecchie, motivazione addotta dall’Asur per non farsi carico dei costi preventivati per l’intervento, che ammontano a 3mila euro. Lothar sarebbe finito in canile, un cucciolo di pochissimi mesi, troppo costoso da salvare, condannato per una seconda volta a morte certa.

Ma ecco che, per una seconda volta ancora, sono gli angeli blu dell’OIPA di Macerata a tendere la mano al quel piccolo batuffolo. Lothar viene quindi immediatamente operato al bacino e, dopo ben sei ore di intevento, si risveglia, solare e gioioso. Risponde in modo straordinario alle cure e, dopo poco, subisce una seconda operazione al femore, a cui viene applicato un fissatore esterno.

Ma anche questa seconda operazione viene egregiamente superata dal piccolo combattente la cui forza di vivere è capace di superare tutte le sfide che gli si pongono davanti. Una volta tolti i ferri, ora Lothar è finalmente libero di correre, di vivere e sognare: quella sua “luce” è la ragione che spinge ogni angelo blu dell’OIPA a non mollare, ad andare avanti.

Quel rifiuto viscerale contro ogni sofferenza e dolore, quell’incapacità di condannare a morte certa un corpicino, con il pelo arruffato e trovato nell’erba, senza lottare… tutto questo è l’OIPA, queste sono le energie che permettono ogni salvataggio, reso possibile poi soprattutto da ogni donazione, ogni condivisione ed ogni piccolo aiuto, proprio perché “nessuna causa è persa finchè ci sarà un solo folle a combattere per essa”.