Comunicato stampa congiunto
19 settembre 2022 

HOTEL A CINQUE STELLE E CACCIA ALLA REGGIA DI VENARIA REALE?

Un progetto che preoccupa le associazioni animaliste e ambientaliste

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAV, LEGAMBIENTE Piemonte, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO NATURA e SOS Gaia, è estremamente preoccupato per la notizia riportata da alcuni siti web e agenzie l’8 settembre scorso, secondo la quale il presidente del Consorzio delle Residenze reali sabaude, Michele Briamonte, avrebbe firmato un’intesa con l’Istituto per il Credito Sportivo, che metterà in campo finanziamenti per 30 milioni di euro per sostenere  la realizzazione di programmi di ambito culturale per le 16 Residenze reali sabaude, tra cui un hotel di lusso all’interno degli edifici del complesso della Reggia di Venaria Reale, a Torino.

In questa occasione, Briamonte avrebbe dichiarato il proprio sogno di portare i cacciatori a Venaria: “Pensa a tutto il mondo della caccia. Tu abbatti gli ungulati con le gabbie, se tu invece approcci il mondo della caccia di alto livello internazionale, tu fai venire i cacciatori”. “Tanto”, prosegue, “gli ungulati li devi abbattere: li fai abbattere dai cacciatori” (cit.). E la Reggia di Venaria, secondo Briamonte, potrebbe sicuramente essere una location attrattiva per la caccia di alto livello.

A nome del “Tavolo Animali & Ambiente”, rileviamo che, ipotizzando il riferimento del presidente fosse alla cosiddetta attività di controllo della fauna, questa non può essere realizzata da cacciatori che acquisiscono questo diritto come ospiti di hotel di lusso a 5 stelle. Il controllo (art.19 della legge 157/1992) avviene secondo programmi regolamentati che non necessariamente richiedono l’uccisione degli animali.  Da sempre il Tavolo chiede l’esclusione di interventi cruenti privilegiando interventi ecologici e strategie preventive previste dalla legge.  Forse si è pensato di poter scambiare un Parco regionale con una Azienda venatoria, ma il Parco della Mandria:

– È tra i siti dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.

– È un’importante realtà di tutela ambientale, in cui vivono liberamente diverse specie di animali selvatici e conserva il più significativo esempio di foresta planiziale presente in Piemonte.

– È un luogo ove turisti passeggiano a piedi e in bicicletta lungo i sentieri del Parco, all’interno di uno dei più importanti siti di Rete Natura 2000: la rete di parchi e delle aree protette creata dall’Unione Europea  per migliorare l’azione di salvaguardia delle risorse naturali.

– È Parco Naturale dichiarato sito di importanza comunitaria (SIC).

– È Area Regionale Pubblica, aperta alla fruizione di tutti secondo percorsi e orari definiti.

– È un Ente che promuove “La fruizione sociale sostenibile e la diffusione della cultura e dell’educazione ambientale”(art. 7 L.r. 19/2009).

– È un Ente che aderisce al progetto europeo Life WolfAlps.

Purtroppo nel suo perimetro vengono abbattuti animali della fauna selvatica considerati in sovrannumero e con uso di gabbie trappola, ma gli ultimi a pensare La Mandria come residenza di caccia personale furono dei re e due secoli fa. È tempo di aggiornarsi.

Inoltre, in un periodo di profonda crisi economica, nella quale molte famiglie hanno difficoltà a giungere a fine mese con risorse economiche che vedono una svalutazione quasi quotidiana, la sola idea di ipotizzare strutture di gran lusso, destinate a una sparuta minoranza di super-ricchi sembra eticamente inaccettabile. Se proprio si vuole puntare sul turismo occorre fare riferimento a un pubblico non di élite.