di Francesca Collodoro

Sul tema dei gatti FIV (Feline Immunodeficiency Virus) positivi vi è ancora tanta perplessità originata dalla cattiva informazione, che non fa altro che creare infondati allarmismi che precludono la possibilità di trovare casa a tanti felini in difficoltà, accolti nei gattili e nelle oasi di tutta Italia. Per chiarirsi su eventuali dubbi relativi alla malattia, basterebbe informarsi con un veterinario, prima di depennare l’idea di portare a casa un gatto FIV +. Come spiega la Dott. Laura Muggiani, i gatti portatori di FIV non hanno grossi problemi a condurre una vita qualitativamente dignitosa, poiché non presentano gravi sintomi o in alcuni casi possono essere completamente assenti, e possono arrivare a vivere fino ai 18-20 anni. Tutt’al più, possono presentare una semplice predisposizione a contrarre infezioni, ma non se vivono in casa.

In questo numero della rivista abbiamo voluto far luce su questa tematica, perché molti gatti, anche se asintomatici, vengono isolati dalla possibilità di trovare adozione, e costretti a vivere una vita da reclusi nei gattili, fino alla fine della loro vita, senza mai poter conoscere l’affetto e il calore di una famiglia. Troppe volte i volontari che si occupano di adozione di gatti, nel proporli, hanno percepito una certa refrattarietà e frasi che con troppa facilità annullano ogni speranza: “non lo prendo perché è malato, ed io volevo adottare un gatto sano”, “non saprei come gestirlo, rappresenterebbe un costo esorbitante”, “forse è meglio che stia in gattile, potrebbe essere contagioso”. In realtà frasi come queste sono utilizzate da persone che non hanno molta esperienza con i felini in generale, ed è auspicabile a quel punto valutare correttamente se ci siano le basi per una adozione di un gatto positivo e non, dato che tutte le adozioni comportano delle responsabilità, tanta consapevolezza e una certa disponibilità da parte dell’adottante a farsi carico del kit completo per accogliere positivamente e senza problemi futuri un amico a quattro zampe nella propria vita. I gatti FIV +, se accuditi bene, vivono a lungo come gli altri gatti, in buona salute e felici.

Con alcuni accorgimenti l’accudimento di un gatto FIV + è accettabile e di semplice gestione, ecco alcuni esempi per tenere sotto controllo la sua salute:
1. Una accurata distribuzione di cibo di qualità e integratori per il rinforzo delle difese immunitarie;
2. la vaccinazione per tutelarlo da altre malattie insidiose che potrebbero ulteriormente debilitarlo;
3. la sterilizzazione, opzione obbligatoria per evitare fughe e spiacevoli inconvenienti;
4. controlli periodici dal veterinario per tenere sotto controllo il suo stato di salute;
5. farlo vivere in casa è possibile anche una convivenza con altri gatti sempre che vadano d’accordo tra loro, al contrario possono stare separati quando sono soli.

Il nostro articolo si pone come obbiettivo quello di far chiarezza e far sorgere una doverosa riflessione, al fine di bandire questa assurda caccia alle streghe. Ancora oggi, troppi gatti vengono gestiti con poca cura, perché “tanto sono FIV” e le persone non se la sentono di prendere con loro un gatto colpito dalla malattia, perché lo ritengono cagionevole e senza più alcuna possibilità. Non saranno mai troppe le volte, invece, in cui ribadiremo il concetto di quanto è importante che l’approccio al “diverso” cambi: un soggetto fragile va compreso e non emarginato!