Come European Policy Officer di Oipa e in collaborazione con Save the Dogs, nelle scorse settimane avevo scritto una lettera ai Sindaci dei Comuni italiani gemellati con Comuni rumeni per chiedere l’interruzione di questo rapporto o, comunque, un’azione forte per fare pressione sulle amministrazioni locali rumene affinché non applichino la nuova legge sulla gestione del randagismo approvata dal Parlamento rumeno.
Una legge ignobile dal punto di vista morale oltre che illegale in quanto contraria alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione degli animali da compagnia del 13 novembre 1987; convenzione che la Romania ha firmato (23.06.2003) e ratificato (06.08.2004) e che è in vigore dal 01.03.2005.
Nonostante l’evidente contrarietà della legge agli impegni internazionali assunti dalla Romania, il Presidente Basescu e la Corte Costituzionale hanno proseguito la loro azione e ricacciato, di fatto, il proprio Paese verso tempi bui che si speravano ormai superati e a nulla sono valsi neppure i ripetuti appelli da parte di numerosi parlamentari europei.
Dopo quasi un mese di attesa i Sindaci cominciano a rispondere, ma, purtroppo, in molti casi dimostrano poca o nessuna intenzione di compiere un atto politico che potrebbe pregiudicare attività commerciali. In altre parole, la sofferenza di decine di migliaia di animali, la disgustosa violenza alla quale sono costretti ad assistere anche moltissimi bambini e il rispetto verso i molti cittadini rumeni (nonché quelli italiani delle proprie comunità) sono meno importanti degli euro che qualche accordo di collaborazione mette in moto.
Ad oggi, solo Carlo Cola, Sindaco del Comune di Nazzano, tramite l’assessore Mauro Ghezzi, ha confermato che a breve annullerà il gemellaggio con il Comune di Iasi.
Hanno scritto una lettera ai propri colleghi rumeni il Sindaco di Mandello del Lario, Riccardo Mariani, e quello di Treviso, Giovanni Manildo. Il Sindaco di Viadana, Giorgio Penazzi, pur definendosi un grande amante dei cani, ritiene che azioni di forza non siano la soluzione migliore per questi problemi e, purtroppo, si dimentica di suggerirne una alternativa. I Sindaci di Parma, Sant’Oreste, Francavilla al Mare hanno comunicato che non risulta in essere alcun gemellaggio con Comuni rumeni. Manca ancora una risposta da parte dei Sindaci di Padova, Torrita Tiberina, Filacciano, Forano, Morlupo, Sulmona, Celico, Motta Santa Lucia, Cropalati, fratta Polesine, Rovigo, Aprilia, Siziano, Varese, Tivoli, Policoro, Faenza, Mantova, Cherasco, Alessandria, Beinasco, San Cipirello e Corbetta.
Nel frattempo, in Romania il massacro continua.

Edoardo Gandini
OIPA-EU Relations Officer
Member of European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyers and Commissioners

APPELLO AI SINDACI ITALIANI CONTRO LA STRAGE IN ROMANIA

La situazione in Romania sta peggiorando giorno dopo giorno. I cani vengono letteralmente massacrati senza alcuna pietà e in totale spregio della, seppur ignobile, nuova legge. Le Autorità rumene che hanno deciso di sottostare al volere del Presidente Basescu, allo stesso tempo e come ampiamente prevedibile, non sono in grado di garantire neppure il rispetto di una legge che non farà altro che peggiorare ancora una volta la situazione del randagismo nel Paese. Dietro le scelte del Presidente Basescu, appoggiate dalla eurodeputata Daciana Sarbu, che a Bruxelles finge spudoratamente di amare gli animali, ci sono precise volontà criminali: reagire con la forza per guadagnare consenso elettorale tra le fasce meno scolarizzate della popolazione, perpetuare il business, la corruzione e il riciclaggio che da sempre stanno dietro alla sofferenza dei cani randagi ammassati in canili dalle condizioni terribili.

L’Unione Europea continua a rimanere silente di fronte a questa strage nascondendosi dietro ad un’incompetenza verso la gestione del randagismo che di fatto è ancora una prerogativa degli Stati membri.
Eppure basterebbe poco, la semplice volontà di rispettare la richiesta incessante dei cittadini europei: semplicemente ratificando la Convenzione del Consiglio d’Europa n. 125 del 13 novembre 1987, l’Unione Europea avrebbe tutte le possibilità per cominciare ad esprimersi e ad imporsi anche su questa materia.Purtroppo, anche in questa legislatura e a questa Commissione europea è mancato il coraggio e un briciolo di umanità.

In collaborazione con Sara Turetta di Save the Dogs, che da anni è impegnata in Romania, l’OIPA ha inviato una lettera ai Sindaci dei Comuni italiani gemellati con quelli rumeni al fine di chiedere un segnale forte per dimostrare l’importanza di tutelare la vita di tutti gli esseri senzienti: la rottura immediata del gemellaggio.

Restiamo in attesa di una risposta dai primi cittadini coinvolti:
Ivo Rossi (Padova), Sergio Menichelli (Sant’Oreste), Carlo Cola (Nazzano), Ilario Caprioli (Torrita Tiberina), Giuseppe Gemma (Filacciano), Paolo Diociaiuti (Forano), Antonio Luciani (Francavilla al Mare), marco Commissari (Morlupo), Giuseppe Ramalli (Sulmona), Luigi Corrado (Celico), Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia), Fabrizio Grillo (Cropalati), Tiziana Michela Virgili (Fratta Polesine), Bruno Piva (Rovigo), Antonio Terra (Aprilia), Riccardo Mariani (Mandello del Lario), Massimiliano Brambilla (Siziano), Attilio Fontana (Varese), Giuseppe Baisi (Tivoli), Rocco Luigi Leone (Policoro), Giovanni Malpezzi (Faenza), Giovanni Manildo (Treviso), Nicola Sodano (Mantova), Claudio Bogetti (Cherasco), Giorgio Penazzi (Viadana), Maria Rita Rossa (Alessandria), Maurizio Piazza (Beinasco), Antonino Giammalva (Sancipirello), Federico Pizzarotti (Parma), Antonio Balzarotti (Corbetta).