Comunicato  stampa
16 ottobre 2020

 

ENPA E OIPA, PRESENTATO UN ULTERIORE RICORSO PER MOTIVI AGGIUNTI AL TAR DI TRENTO PER L’ORSA JJ4. ORA SI PRENDA IN CONSIDERAZIONE ANCHE IL RAPPORTO DELLA FORESTALE SUL CASTELLER

 

“Ordinanza di cattura radicalmente illegittima per l’inadeguatezza del Casteller e per mancanza di motivazione. Tenuti nel cassetto i pareri scientifici contrari “. Questi i principali punti del ricorso che l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) e l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), associazioni patrocinate, come al Consiglio di Stato, dall’avvocato Valentina Stefutti, hanno depositato oggi al Tar di Trento per l’annullamento dell’ordinanza di ergastolo per l’orsa JJ4 emanata l’11 agosto scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Il primo ricorso per motivi aggiunti era stato respinto dal Tar l’8 ottobre scorso. Le due associazioni si sono quindi rivolte al Consiglio di Stato che ha tempestivamente sospeso l’ordinanza, dando ragione a Enpa e Oipa.

Il Tar di Trento, in seduta collegiale, l’8 ottobre scorso aveva eccepito la mancanza di elementi sufficienti nelle nostre motivazioni sull’inadeguatezza del Casteller, struttura in cui la Provincia vorrebbe imprigionare a vita JJ4. Oggi portiamo ai giudici le notissime valutazioni della relazione dei Carabinieri Forestale di Campobasso, dopo il sopralluogo effettuato dai Carabinieri del Cites e dai vertici dell’Ispra il 14 settembre scorso su disposizione del Ministero dell’Ambiente. Delle “molto severe” condizioni di stress psicofisico degli orsi M49, M57 e DJ3, reclusi nel Casteller, delle sedazioni adottate, dei lavori di “adeguamento” della struttura, non è chiaro per quale fine, già satura e del tutto inadeguata a fornire le benché minime condizioni di benessere agli animali, si è assai discusso. Non si è invece parlato dei pareri scientifici che hanno attestato la non problematicità di JJ4, in quanto la Provincia li ha illegittimamente omessi nei suoi atti. Eppure, i pareri sono firmati dall’Ispra l’uno e dall’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana l’altro. Una non problematicità confermata anche dall’episodio del 30 agosto scorso durante l’immotivata pressione esercitata ripetutamente da due forestali nei confronti dell’orsa accompagnata dai suoi cuccioli: nonostante quella che si potrebbe definire una grave molestia, la madre si è fermata ed è tornata indietro, senza alcun contatto con il forestale caduto a terra. Eppure si trattava, per l’orsa, di un incontro con l’uomo involontario, occasionale, inaspettato,  improvviso, a distanza ravvicinata, che ha molto spaventato lei e i suoi cuccioli.