Nasce con un nome atipico il piccolo rifugio che gli Angeli blu di Catania stanno ricostruendo da zero per continuare a ospitare alcuni cani salvati dalla strada in attesa di adozione. Si chiama Kavod, un termine che si riferisce a mezzi di trasporto non convenzionali, quelli che in più di 10 anni di attività sul territorio hanno trasportato tantissimi animali da una condizione di disagio e dolore a uno stato di gioia e serenità.

Come accaduto nel caso del dolcissimo Dodo (per gli amici Cattivik), uno degli ospiti del rifugio. Abbandonato all’interno della Villa Comunale di Mascalucia, era riverso sul terreno, con gli occhi spenti, e si stava lasciando andare. Grazie alle cure ricevute, Dodo è rifiorito e oggi è un cane sereno, pieno di voglia di vivere.

La sua compagna inseparabile è Mystika, una cagnolina ritrovata vagante e priva di microchip. Per evitare che finisse in canile, gli Angeli blu l’hanno accolta nel rifugio e, dal momento in cui Dodo e Mystika si sono conosciuti, è stato amore a prima vista. Tra loro si è creato un feeling unico e speciale che li ha resi inseparabili.

Incontrandosi in un momento in cui entrambi avevano perso i propri punti di riferimento, si sono fatti forza a vicenda, dando vita a un legame inscindibile. Questo è il motivo per cui per Dodo e Mystika si è sempre cercata un’adozione di coppia, un’adozione difficile da trovare per due cani di taglia grande, e che nel corso degli anni non è mai arrivata.

Purtroppo, da alcuni mesi i volontari sono stati costretti a lasciare il terreno su cui sorgeva il rifugio, costruito nel 2018 con tanta fatica e sacrifici, per trovare un altro appezzamento di terra dove poter ospitare gli animali. Ma non si sono persi d’animo, e pur di farlo rinascere dalle ceneri, si sono rimboccati le maniche e si sono messi all’opera.

Tutti i materiali della precedente struttura sono stati smontati, recuperati e adeguati alla nuova area, ma per alcuni lavori, come saldature, fissaggio della tettoia, montaggio di pannelli fotovoltaici e sistema di videosorveglianza, occorrevano attrezzature e competenze specifiche, per cui è stato necessario rivolgersi a professionisti del settore.