Accudire i gatti sul territorio, monitorandoli, sfamandoli e curandoli laddove necessario è un impegno difficile, ma rispecchia un’eccellente gestione del randagismo felino, perché garantisce la possibilità di preservare le corrette condizioni di vita di un animale come il gatto. Oltre agli sforzi per le sterilizzazioni, per le gravose cure e per il cibo, in alcuni casi l’intolleranza – che sfocia in violenza – diventa però il problema più grande.

Sono ormai tanti anni che un gruppo di volontari dell’OIPA, ogni giorno, si batte per la gestione delle colonie feline presenti in un’area nell’Alta Corsica, ma si trovano ora terribilmente stremati di fronte alle troppe morti che stanno colpendo i loro gatti, causate per la maggior parte dall’odio verso queste creature meravigliose. Da alcuni mesi, infatti, i volontari dell’OIPA subiscono delle intimidazioni, da parte di persone intolleranti, che minacciano non solo i gatti ma anche ai volontari. Minacce che sono diventate realtà, perché di recente, qualcuno ha preso di mira le colonie feline che i volontari cercano, tra immense difficoltà, di sfamare e curare. Ha intrapreso una folle battaglia personale contro i gatti, fatta di bocconi avvelenati e fucilate. Fortunatamente l’identità dell’uomo è nota ed è stato già denunciato alle autorità da una volontaria, fortemente intenzionata ad avere giustizia.

Per far conoscere all’opinione pubblica questa grave situazione e incoraggiare le istituzioni ad intervenire quanto prima per punire questo criminale, i volontari corsi hanno lanciato una petizione: i gatti della Corsica hanno bisogno di firme per riuscire ad ottenere giustizia di fronte a queste uccisioni frutto dell’intolleranza ingiustificata.

Aiutaci a diffondere questa petizione: clicca qui per firmare la petizione