Dopo l’epidemia causata dal nuovo coronavirus, in Cina si prospetta un giro di vite sul commercio di animali selvatici e sul consumo di selvaggina, che potrebbe portare alla messa al bando di queste attività.
Il Comitato permanente del 13esimo Congresso nazionale del popolo (Npc), la massima assemblea legislativa del gigante asiatico, il 24 febbraio ha approvato una bozza di legge che include il bando immediato del consumo di carne di animali selvatici, insieme alla stretta sul commercio illegale a tutela di vita e salute delle persone. Lo schema del provvedimento contiene otto articoli che riguardano il consumo di carne di animali selvatici, ritenuto uno delle possibili cause del nuovo coronavirus, su cui c’è il bando totale e la stretta sul commercio illegale, come hanno riferito i media ufficiali cinesi. Il documento riconosce inoltre a cani e gatti lo status di animali domestici e ne vieta il consumo. I serpenti, le tartarughe e le rane sono stati esclusi dall’elenco approvato, nonostante siano piatti popolari nel sud della Cina. Ora occorre attendere l’approvazione della legge.
La necessità del divieto si lega ai dati che arrivano dalle ricerche. Negli studi con cui si è tentato di ricostruire le origini del contagio nell’uomo, gli scienziati hanno infatti individuato la possibile fonte animale del virus nel pipistrello. Una ricerca condotta dal team dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, guidato dal professor Massimo Ciccozzi, ha ricostruito la mutazione genetica che ha permesso al nuovo coronavirus, che si è sviluppato inizialmente in Cina, d’infettare anche l’uomo. Secondo lo studio, a trasmetterlo è stato il pipistrello, senza ospiti intermedi. “L’ipotesi che facciamo noi”, sottolinea Ciccozzi “è che sia accaduto tutto nei “wet market” cinesi di Wuhan, i mercati umidi: mercati dove si vendono animali vivi. In certi luoghi non c’è la corrente elettrica, non ci sono frigoriferi. Per questo gli animali devono essere venduti vivi. E poi vengono macellati. In questo modo le mani si imbrattano di sangue. Quindi, probabilmente questo virus è passato all’uomo tramite il sangue e poi è andato in circolo. Ha riconosciuto le cellule con il recettore, come una serratura, è entrato e ha innescato l’epidemia: questa è l’ipotesi. Prima dall’animale all’uomo attraverso le mani e poi la trasmissione è avvenuta per via respiratoria, umana, tramite fluidi, colpi di tosse, starnuti. Come avviene per una normale influenza”.
(Fonte: Adnkronos)