Un cane è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco a Monte San Pietro, in provincia di Bologna, durante una passeggiata. Franco, questo è il nome del cane ospitato presso il rifugio Riot Dog, sarebbe stato raggiunto da un proiettile sparato volontariamente, anche perché il suo corpo senza vita sarebbe stato nascosto tra i cespugli. Chi ha sparato a Franco, prima di allontanarsi, avrebbe anche tolto e gettato il dispositivo Gps che si trovava sul cane in passeggiata insieme a lui.
L’OIPA esprime profonda indignazione per l’accaduto, auspicando che venga fatta piena luce sull’episodio. Se confermato come atto volontario, si tratterebbe dell’ennesima violenza aberrante e ingiustificata ai danni di un animale innocente. Se si trattasse di un incidente di caccia (seppure la stagione sia chiusa, come ogni anno, dal 31 gennaio), avremmo la conferma di come l’attività venatoria rappresenti un rischio non solo per la fauna selvatica e gli ecosistemi, ma anche per gli animali domestici e le persone. Troppe volte si registrano incidenti e abusi legati all’attività venatoria, con conseguenze drammatiche come questa.
“I cittadini hanno il diritto di vivere serenamente le aree verdi senza il timore di imbattersi in persone armate – dichiara Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia – Come associazione, ci schieriamo da sempre contro l’attività venatoria, soprattutto se praticata in zone frequentate dai cittadini. Ci auguriamo che atti del genere, siano essi volontari o meno, non restino impuniti”.
OIPA Italia presenterà denuncia alla Procura della Repubblica di competenza, finalizzata alla costituzione di parte civile nel procedimento penale. Nessuna sentenza di condanna riporterà in vita Franco, ma chiediamo giustizia, così come chiediamo al legislatore di concludere l’iter di approvazione in Senato per la riforma tanto auspicata sui reati a danno degli animali, già passata alla Camera alla fine del 2024.
Crediti foto: Riot Dog
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