Smarrita da oltre un mese a Colli del Tronto, una cavia peruviana viveva riparata sotto un mucchio di sterpaglie, senza cibo e con la pochissima acqua che l’animaletto riusciva a reperire nei dintorni. I presunti proprietari non si sono preoccupati né del recupero, né del suo sostentamento e, infatti, già al primo sopralluogo dei volontari dell’OIPA, intervenuti insieme ai volontari dell’Amico Fedele non appena ricevuta la segnalazione, hanno trovato l’animale affamato e terrorizzato.
I tentativi di recupero non sono stati affatto semplici e per riuscire ad avvicinarla, i volontari si sono recati sul posto con un’altra cavia della nuova famiglia adottiva e l’animaletto si è subito incuriosito. Poi, grazie alla geniale intuizione di una volontaria, ossia usare dei richiami scaricati dal web, il piccoletto è uscito allo scoperto e si è fatto agguantare. Ora vivrà in sicurezza, in una famiglia di altre caviette e con l’affetto della mamma adottiva Larissa.
Ricordiamo che detenere un animale da compagnia e non soccorrerlo in caso di fuga e di pericolo, lasciandolo al suo destino, integra il reato di abbandono di animali ai sensi dell’articolo 727 del Codice Penale (Detenzione incompatibile con l’etologia dell’animale, abbandono di animali) e qualora, da questa condotta illecita, derivasse sofferenza o lesioni per l’animale, si integra il reato di maltrattamento di animali ai sensi della legge 189, art. 544 ter del Codice Penale.