I carnieri del popolo delle doppiette sono ancora troppo vuoti e, allora, che si fa? Si lancia l’ennesima emergenza per garantirsi un bel pacchetto-voti alle prossime elezioni. Con la solita scusa dei danni all’agricoltura, il presidente della provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, ha presentato richiesta alla Regione e all’ISPRA per ottenere parere favorevole all’abbattimento di 1000 caprioli: insieme ai cinghiali sarebbero i principali responsabili dei danni alle coltivazioni.

Uno sterminio che si andrebbe ad aggiungere a quello già in atto fin dall’inizio della stagione venatoria e in momento oltretutto molto critico per la fauna selvatica in Piemonte, già provata dagli incendi che hanno interessato le province di Torino, Biella e Cuneo e per le quali, grazie alla diffida inviata dall’OIPA, la Giunta Regionale ha deliberato per una temporanea sospensione dell’attività venatoria nei Comprensori Alpini interessati dagli incendi fino al 30 novembre 2017.

Ma di fronte all’emergenza “acchiappa-voti” non c’è disastro ambientale che tenga e, perciò, ecco che si rilancia lo slogan trito e ritrito del “sono troppi”, lo stesso cui si appellano i “cavalieri dell’ambiente” come amano camuffarsi degli squilibrati mentali che armati di tute mimetiche e fucili, tentano di rivestire di una qualche presunta utilità uno “sport” sanguinario.

Quello che non si dice è che i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica vengono già rimborsati ogni anno dalla Regione, che il sovrannumero degli animali è causato dai ripopolamenti a scopo venatorio e che la stessa legge sulla caccia 157/92 prevede innanzitutto il ricorso a metodi incruenti ed ecologici per il contenimento degli animali ritenuti in esubero. Inoltre, come già ampiamente dimostrato da numerosi studi scientifici, gli abbattimenti non sono un metodo efficace per il contenimento del numero di esemplari sul territorio poiché è proprio il disturbo arrecato dalla caccia a provocare un aumento della fertilità negli animali e, quindi, dei danni alle coltivazioni.

E se adesso sono i caprioli ad essere in eccesso, tra qualche mese saranno i cinghiali, come già preannuncia Baldi, ecco perché l’OIPA vi invita ad aderire all’appello di protesta nei confronti della provincia di Alessandria per dire BASTA ad un giochino tanto assurdo quanto perverso che non solo calpesta il diritto alla vita di migliaia di vittime innocenti, ma mette anche in serio pericolo la sicurezza pubblica.

INVIA LA MAIL DI PROTESTA

Questa protesta verrà mandata ai seguenti indirizzi:
presidenza@provincia.alessandria.it; direttoregenerale@provincia.alessandria.it; stefano.ferretti@provincia.alessandria.it; giuseppe.rossi@provincia.alessandria.it; mariella.mogni@provincia.alessandria.it; arianna.martinelli@provincia.alessandria.it; consiglioprovinciale@provincia.alessandria.itpresidente@regione.piemonte.it; segreteria.presidenza@isprambiente.it; segreteria.direzione@isprambiente.it; biodir@isprambiente.it

Testo della protesta:
Gentili signori,
con la presente esprimo la mia più totale contrarietà nei confronti della richiesta inviata del Presidente della provincia di Alessandria alla Regione Piemonte e all’ISPRA per l’approvazione di un piano straordinario di abbattimento di 1.000 caprioli. Ricordo che i danni all’agricoltura causati dalla fauna selvatica vengono già rimborsati dalla Regione e che, come attestano numerosi studi scientifici nazionali e internazionali, è proprio l’attività venatoria la principale responsabile dell’aumento del numero e della fertilità degli animali selvatici. Mi auguro, quindi, che la Regione Piemonte e l’ISPRA non autorizzino l’ennesimo sterminio in nome di una falsa emergenza che, anche se fosse fondata, andrebbe risolta innanzitutto con metodi incruenti, così come prevede la legge 157/92.

ATTENZIONE
Dato l’elevato numero delle mail occorre inviare la protesta attraverso entrambi i box.

 

Fermate gli abbattimenti dei mufloni del Giglio

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No al trasferimento dei pavoni di Punta Marina

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