LA LEGGENDA DEL PETTIROSSO
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Foto del pettirosso del mese di aprile Riccardo Trevisani
Articolo Isabella Dalla Vecchia
Ormai tutti noi conosciamo la dinamica della crocifissione di Gesù, ma sicuramente in pochi ricordano la leggenda che ha come protagonista un pettirosso caritatevole, come del resto lo sono tutti gli animali. Gesù era agonizzante sulla croce, con il volto insanguinato dalla corona di spine che provocava quelle ferite sulla testa da far scendere copioso il sangue sul volto. Un uccellino vedendo da lontano la scena, provò grande pietà nonostante fosse un uomo, razza di cui non aveva gran considerazione. Ma sembrava ferito anche lui dagli uomini ed è per questo che lo sentì vicino a lui. Decise dunque di avvicinarsi e soccorrerlo come poteva, anche solo con un cinguettio di conforto. Non ci volle molto affinché entrassero in sintonia, come supponeva, entrambi erano stati traditi dagli uomini. L’uccellino volle dunque aiutare a lenire il dolore e col becco tolse alcune spine dalla testa. Nel gesto si macchiò il piumaggio con il sangue di Gesù che conosciamo per il valore magico e divino da essere ricercato nei secoli come tesoro contenuto nel Santo Graal. Guarì l’occhio cieco al centurione Longino e al passerotto fece rimanere immortale il colore rosso delle piume sul petto, all’altezza del cuore, a ricordo del grande gesto d’amore da parte di un piccolo uccellino.
Da quel giorno, come per magia, lui e tutta la sua prole indossarono le piume rosso sangue nello stesso punto, motivo questo che gli attribuì il nome di pettirosso. Solo un animale e nessun uomo, aiutò Gesù in quel momento di maggiore necessità. Ecco perché anche noi a pasqua dobbiamo rispettare tutti gli animali, in ricordo di questo nobile gesto, non mangiando agnelli e qualsiasi essere vivente. Togliamo anche noi questa spina dal fianco del mondo!