CIVETTA, LA DEA DELLA SAGGEZZA

Foto della civetta del mese di novembre Isabella Dalla Vecchia
Articolo Isabella Dalla Vecchia

È ora di incontrare il re e la regina della notte, sono il gufo e la civetta e governano l’oscurità: impossibile sfuggirgli dormendo, loro sanno entrare anche nei nostri sogni. Sono infatti i protagonisti di quadri raffiguranti incubi, disegnati da autori famosi come Goya e Magritte. Picasso adottò una civetta, perché si sentiva simile a lei per il suo famoso sguardo intenso e profondo, mentre Boch avrebbe popolato di civette il suo inquietante «giardino delle delizie».

Gli uccelli più antichi del mondo

Animali negativi? Niente affatto. Animali divini. Gli strigiformi esistevano già sessanta milioni di anni fa, battendo il guinnes dei primati in fatto di uccelli più antichi del mondo. Forse da questa longevità deriva il mito della saggezza? Gioca a loro favore, il fatto di essere stati lasciati in pace dall’uomo che non ha mai avuto la necessità di cacciarli. Il primo graffito che rappresenta un gufo reale risale a 30.000 anni fa, si trova sul soffitto della grotta francese a Chauvet accanto ai classici bisonti, cervi e cavalli di cui le cavità preistoriche sono ricche. La stranezza è il punto dove è stato inciso, sul soffitto al centro di un vano con a terra un grosso cratere impossibile da attraversare senza una struttura di sostegno. La particolarità è che sembra disegnato di spalle, ma con la testa ruotata a 180° una posizione assolutamente innaturale, ma disegnata come se si fosse voluto esaltare la sua anomalia. Gufi e civette ruotano effettivamente in modo innaturale la testa, come farebbero degli automi e questo gli uomini preistorici dovevano averlo certamente notato.

Guardiani dell’oltretomba

Guardiani dell’aldilà, vedendoli presso le tombe si pensava trasportassero le anime migratrici, in Egitto, ad esempio, l’anima veniva portata verso il cielo proprio da un simile volatile. Simbolo di filosofia e saggezza e per questo eterna compagna di Atena, la civetta veniva rappresentata anche nelle monete greche, dal nome di tetradramma. Si chiamava «civetta di Atena» ed era una moneta d’argento di 16,5 grammi coniata dalla zecca ateniese a partire dalla fine del VI secolo a.C. Molto diffusa e «affidabile», in quanto veniva accettata anche oltre i confini greci (la tipologia di questo argento era pura e molto ricercata) è incredibile se pensiamo che, anche se non in argento, esiste ancora oggi ed è accettata in tutta Europa! È l’euro greco che riporta ancora la nostra eterna civetta.

Civetta, animale sacro ad Atena

Non si sa da dove nasce il profondo rapporto tra civetta e Atena, sicuramente la Dea proveniva in parte dalla Signora degli Occhi mesopotamica (donna con due occhi rotondi) e dalle testimonianze che fosse lei stessa un’antichissima Dea-uccello. Non a caso la raffigurazione di Lilith (alata) più famosa del mondo avrebbe ai lati proprio due civette. Davvero suggestivo il ritrovamento dei Giganti di Monti Prama in Sardegna, statue antichissime e uniche al mondo, con occhi rotondi simili a quelli degli strigiformi.
Portano fortuna? Portano sventura? Eterno dubbio: se da un lato esiste la convinzione che rechino fortuna e guarigione, gufi e civette non hanno mai goduto di totale positività, a causa del loro stile di vita prettamente notturno. Se li si incontrava significava che qualcuno doveva morire (credenza diffusa soprattutto dai Romani) e in effetti se li incrociamo, con quello sguardo profondo, lassù in agguato sugli alberi, sembra riescano a leggere il nostro futuro.