Anche l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) lo scorso 22 marzo è scesa in piazza a Torino per unirsi alla manifestazione nazionale contro la vivisezione. L’evento ha visto la partecipazione di tantissimi cittadini, oltre che di numerose associazioni impegnate nella tutela degli animali, per chiedere lo stop definitivo a una pratica tanto crudele quanto anacronistica e antiscientifica.
Questo, alla luce di recenti inchieste che hanno rivelato ancora una volta gravi episodi di maltrattamento nei laboratori italiani, tra cui il caso dell’ateneo “Magna Graecia” di Catanzaro, dove sono stati documentati abusi e uccisioni di topi, e il sequestro di 51 animali tra beagle, macachi e scimmie marmoset presso il colosso farmaceutico Aptuit di Verona. A Ferrara, inoltre, permane il mistero sulla sorte del macaco Orazio, che si presume sia stato soppresso.
L’OIPA ribadisce la sua ferma opposizione alla sperimentazione animale, insieme alla necessità di adottare metodi di ricerca alternativi, più sicuri ed etici, che non comportino sofferenza per gli animali.