Il 15 ottobre si è svolta a Monterosi, in provincia di Viterbo, la quarta giornata della microchippatura gratuita, un’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ASL di Viterbo e la azienda SLAIS Animal Health, da cui sono stati acquistati i microchip.

Mentre per i cani il microchip è obbligatorio secondo l’articolo 4 della L.R. 16/2001, per i gatti nel Lazio non c’è ancora l’obbligo, ma l’inserimento del dispositivo è vivamente consigliato poiché consente di rintracciare il gatto in caso di smarrimento (eventualità non rara per i gatti di proprietà lasciati liberi di uscire).

Un cane o gatto che si smarrisce può tornare in breve tempo nella sua famiglia grazie alla lettura del microchip, un dispositivo più piccolo di un chicco di riso e rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato dal veterinario sotto la pelle dell’animale. Il chip contiene un codice numerico che identifica l’animale ed è collegato al proprietario, registrato nella banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione, con indirizzo e numero di telefono.

L’obbligo del microchip viene imposto per legge come metodo di lotta al randagismo e per identificare i cani presenti sul territorio, nonché come strumento utile in caso di perdita dell’animale. In Italia la Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, L.281\91, ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe canina regionale, sia esso di proprietà privata sia “randagio”, imponendo l’introduzione sottocutanea di un microchip da parte del medico veterinario, operazione assolutamente rapida, indolore, che non comporta anestesia.

Ogni regione prevede pertanto termini e modalità differenti per l’applicazione del microchip, per sapere quali sono i tempi da rispettare e come procedere per l’iscrizione all’anagrafe canina, che di solito avviene contestualmente all’inserimento del chip, è possibile contattare il dipartimento veterinario del proprio territorio.

Sembra di poca importanza ma il microchip è davvero essenziale per l’identificazione del nostro cane, non solo nel caso di uno smarrimento, ma anche in occasione di disastri naturali quali terremoti o alluvioni.
Molti cani dispersi in zone alluvionate o terremotate sono stati identificati e ricongiunti ai proprietari grazie alla lettura del microchip, evitando così di finire in un canile, in attesa di essere reclamati o adottati da una terza persona.