La Pasqua è chiamata dai credenti anche festa della speranza, perché la risurrezione di Gesù dovrebbe dare speranza nella vita eterna, una speranza su cui si fonda la fede cristiana.

Ma perché allora scegliere di celebrare una festa così importante, che rappresenta il fondamento di una religione portatrice di un messaggio d’amore e di pace, sul sacrificio di un essere innocente? Sul terrore e la sofferenza inflitta non ad un cucciolo, ma a migliaia e migliaia di cuccioli, che in quanto tali, dovrebbero crescere insieme alle loro madri, allattati e protetti nel loro grembo.

Che messaggio di speranza può trasmettere una festa che porta con sé l’orrore e la morte di tantissimi animali innocenti?

Noi ce lo chiediamo ogni anno, e ogni anno non riusciamo a trovare una risposta se non quella delle incomprensibili tradizioni umane che dividono e allontanano l’uomo dalla sua appartenenza alla natura.

Ci siamo dimenticati di essere animali, ci siamo dimenticati di essere umani, ci siamo dimenticati che insieme a noi su questa terra ci sono tantissime altre specie viventi che hanno il diritto di vivere nel proprio habitat.

Se siamo davvero i più intelligenti del pianeta, dovremmo avere anche il coraggio di abbandonare delle tradizioni insensate che, dichiarando guerra alla natura, ottundono il nostro cervello e portano con sé sangue, morte, oscurità.

Lascia alle spalle le tradizioni mortali, porta avanti la vita. In nome della vera pace non mangiarlo.

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