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“Il collare è il più grande onore che l’uomo possa conferire [al cane], simbolo di fedeltà e di rispettabilità”: questo è ciò che Whisky e Fido, nel cartone Disney “Lilly e il Vagabondo” dicono fieramente a Lilly, che ha appena ricevuto il suo collare dal suo amato proprietario.  Fedeltà. Se è questo ciò che moltissime persone si aspettano, molte volte pretendono, dai propri cani è proprio questa fedeltà la prima ad essere sistematicamente tradita nei loro confronti.

Per alcune persone, senza cuore, avere un dolce e fedele cane non è abbastanza: dopo averti comprato, magari anche a caro prezzo perché di razza, e dopo averti amorevolmente dato un collare per giurarti fedeltà, ecco che finisci lì, abbandonata in aperta campagna, inerme, con i morsi della fame che ti logorano e la vita che sembra scivolarti via, per sempre.

Così è stata trovata Gioia dai volontari dell’OIPA: denutrita, con le ossa in vista, così affamata ed assetata che non riusciva neanche ad alzarsi da sola, completamente abbandonata nel nulla della campagna della provincia di Siracusa, ma con un collarino al collo, simbolo di un’amarezza che non si può spiegare.

Condotta d’urgenza in clinica veterinaria, Gioia è stata subito sottoposta ad un controllo approfondito: oltre ad una forte anemia, erlichia e leishamaniosi, il suo più grave problema è la malnutrizione ed il deperimento, perché Gioia pesa solo 23 chili dei 50 che un cane corso della sua età dovrebbe pesare. Probabilmente è proprio questo grave stato che le causa tutte le difficoltà a deambulare e a stare in piedi anche se, per fugare ogni dubbio, gli angeli blu dell’OIPA la monitoreranno con esami specifici, neurologici e motori.

Di fronte a lei si prospetta una lunga cura con bassado e filiale di glucantime (un farmaco costosissimo) e cibo adeguato per fare in modo che ritorni del peso adeguato. Ora Gioia si trova al sicuro in stallo casalingo, accudita con amore e sfamata dagli angeli blu dell’OIPA di Siracusa che hanno scelto per lei questo nome, perché, dopo tutto quello che ha subito, potrà conosce la gioia di vivere e di credere che un giorno avrà una famiglia amorevole che vorrà accoglierla.

Per informazioni: Amelia Loreto, delegata OIPA Siracusa,Tel. 349 0609547, siracusa@oipa.org

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