[cs_image column_size=”1/1″ image_style=”frame-plane” cs_image_url=”https://www.oipa.org/italia/wp-content/uploads/2018/07/giostraorso-sito.jpg” cs_image_url242242=”Browse”][/cs_image]

Giostra dell’Orso 2018: con un atto antidemocratico e privo di trasparenza, la nuova Giunta comunale di Pistoia ha modificato il regolamento della Giostra dell’Orso prevista per il prossimo 25 luglio, reintroducendo la velocità e il “vince chi arriva per primo”. Si torna, quindi, ad una corsa al massacro per i cavalli, sfruttati e costretti a correre all’impazzata in un “gioco” che diverte solo gli umani, cancellando completamente le poche regole migliorative che erano state introdotte grazie al referendum del 2016, quando dopo le proteste di numerosi cittadini e le campagne di sensibilizzazione promosse dall’OIPA e dall’ENPA, si era approvato un nuovo regolamento che aveva reso la Giostra un evento di rievocazione storica proprio al fine di tutelare la sicurezza di cavalli e fantini.

Si dice di voler dare spazio allo spettacolo, ma di fatto la manifestazione torna ad essere una gara agonistica e competitiva: si abbassa la velocità minima di percorso da 29 a 26 secondi (il tempo medio di giro pista prima dell’introduzione dei tempi minimi era di 24 secondi) e viene reintrodotta la vittoria a “chi arriva primo”, diversamente da quanto previsto nel regolamento rivisto e introdotto dopo i terribili incidenti accaduti fino al 2015 e che prevedeva di dare un punteggio alla precisione nel colpire il bersaglio. Per di più, non è stato previsto alcun protocollo da seguire in caso di incidente.

L’OIPA ha da sempre espresso la sua totale contrarietà a questo evento e a qualsiasi altra manifestazione in cui vengano impiegati animali la cui incolumità viene messa a repentaglio per il solo intrattenimento.
Nel corso degli anni ben 27 cavalli hanno trovato la morte durante la Giostra: Eloyse, Tornado, Agata, Piccadilly, Japanessa, Fogarizzo, Senape, Uralo, Morghesten, Lupin, Oracle Forze e Golden Storming.
Non vogliamo che a questa lunga e triste lista vengano aggiunti altri nomi. Le cadute, gli azzoppamenti e la morte dei cavalli si sono verificate in tutte le manifestazioni di competizione fra equidi e l’introduzione di nuovi regolamenti non ha certo lo scopo di diffondere una cultura di rispetto nei confronti degli animali, diversamente da quello che proclama l’Amministrazione comunale di Pistoia soltanto per quietare le coscienze.

Se siete d’accordo con noi, partecipate all’appello di protesta per DIRE BASTA ad una corsa folle e priva di senso, basata solo ed esclusivamente sulla coercizione degli animali.

Di seguito l’email di protesta che sarà inviata ai seguenti indirizzi di posta elettronica: sindaco@comune.pistoia.it, b.faragli@comune.pistoia.it, am.celesti@comune.pistoia.it, a.sabella@comune.pistoia.it, m.semplici@comune.pistoia.it, e.gelli@comune.pistoia.it, g.lozzi@comune.pistoia.it

PETIZIONE PER L’ABOLIZIONE DELLE CARROZZE TRAINATE DA CAVALLI

Chiediamo al ministro delle Infrastrutture e Trasporti di vietare la circolazione di veicoli a trazione animale a livello nazionale.

Le carrozze trainate dai cavalli sono un mezzo anacronistico soprattutto nelle nostre città dove traffico, caos, clacson, veicoli che sfrecciano vicinissimi ai cavalli, pavimentazione scivolosa e sconnessa e calura estiva rendono questo tipo di servizio ormai estremamente pericoloso e inaccettabile. Ne va della sicurezza dei passeggeri, dei pedoni, dei conducenti delle auto e naturalmente del benessere dei cavalli. Un cavallo costretto a trainare una carrozza vive, o meglio soffre, per il guadagno dei vetturini, che arrivano a chiedere anche 300 euro a corsa sfruttando gli animali. In Italia sono ormai poche decine i titolari di licenze in città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa, tuttavia le Amministrazioni locali, senza una previsione nazionale, non possono abolirle. Lo testimonia la vicenda di Roma, dove la delibera d’iniziativa popolare per l’abolizione delle “botticelle” e la loro riconversione, firmata da circa 10 mila cittadini, nel 2018 non passò per i pareri contrari dei Dipartimenti Ambiente e Mobilità poiché ritenuta in contrasto con la normativa nazionale (Legge n. 21/1992, Decreto Legislativo n. 285/92 s.m.i.). Considerando il rinnovato articolo 9 della Costituzione e la normativa che tutela il benessere degli animali, l’OIPA Italia Odv chiede al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti di vietare la circolazione di veicoli a trazione animale a livello nazionale con una modifica al Codice della strada, di abolire l’art. 1 comma 2, lettera b) della Legge n. 21/1992 e di riconvertire le carrozze trainate da cavalli in taxi o in veicoli elettrici.

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