Anche i volontari dell’OIPA di Catania hanno partecipato al week end organizzato dal Centro Commerciale Auchan Porte di Catania dedicato al migliore amico dell’uomo, con mostre, esposizioni e dimostrazioni proprio all’interno della Galleria centrale.
Sabato 8 e domenica 9 aprile, dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, tutti gli ospiti a 2 e 4 zampe hanno potuto  visitare le tre aree dedicate alla manifestazione: l’area WELLNESS per la cura e il benessere del  cane, nella quale erano  presenti educatori, addestratori, toelettatori e veterinari; l’area SOCIAL  per conoscere le associazioni animaliste e i rifugi attivi in città ed infine, l’area SHOW per assistere a dimostrazioni ed esibizioni dei centri cinofili del territorio.
Domenica 9 aprile, padrino d’eccezione della manifestazione, un ospite noto al grande pubblico: l’inviato di Striscia la Notizia Edoardo Stoppa, notoriamente  impegnato in lotte ed eventi a favore degli animali.

La manifestazione ha visto coinvolte anche le guardie eco zoofile dell’OIPA :il nucleo operativo della Sezione Catania e provincia, recentemente  costituitosi,  ha presenziato in prima uscita ufficiale al tavolo per tutta la durata dell’evento a supporto dei volontari.

Un bella occasione per passare un weekend di divertimento e allegria in compagnia dei nostri amici a 4 zampe, ma anche uno spunto per alcune riflessioni che il Coordinatore del Nucleo GEZ ha condiviso con il pubblico e la platea nel corso di un intervento al microfono.

In totale controtendenza e in maniera volutamente polemica nei confronti degli addestratori, il Coordinatore delle Guardie ha sottolineato la differenza tra addestramento ed educazione del cane.

L’addestramento non è una pratica indispensabile come taluni credono, l’educazione sì. Non esistono proprietari bensì detentori. Il cane, per quanto sia considerato dal nostro ordinamento giuridico un bene mobile, merita di assurgere al ruolo che realmente gli spetta , ossia quello di compagno di vita e membro effettivo  della famiglia.

Solo partendo da questo assunto di base è possibile rinnovare e rinsaldare il legame uomo-animale, svilito e corrotto nei secoli dagli usi (e direi soprattutto abusi) strumentali che proprio l’uomo ha fatto degli animali.

La relazione affettiva che lega i proprietari ai propri cani richiede un momento di riflessione atta a comprendere se, a fronte di questo legame, ci sia consapevolezza di cosa significa “avere un cane”. Questa impostazione non è fine a se stessa: serve a mettere il detentore in condizioni di educare consapevolmente il proprio cane e di renderlo quindi gestibile nella totalità delle situazioni sociali nelle quali si viene a trovare senza ricorrere a metodi, spesso coercitivi, come quelli proposti e suggeriti dagli addestratori.

Il metodo basato sulla motivazione, ossia l’educazione comportamentale, è il metodo da preferire. Il cane instaura con il suo compagno umano un rapporto positivo e  coinvolgente, mai conflittuale e modella il suo comportamento per l’ambizione di gratificazioni che desidera ricevere.

L’addestramento, invece, metodo basato sulla costrizione, prevede l’imposizione con la forza. Spesso brutale e comunque non adatto alla natura del rapporto uomo-cane che dovrebbe basarsi su criteri positivi di amore e rispetto dei ruoli reciproci, è certamente una soluzione che molti ritengono rapida e risolutiva, ma che induce il cane a  modellare  il suo comportamento nel tentativo di evitare spiacevolezze o punizioni.

L’attività educativa di un cane va gestita in modo pedagogico. Perché pensare l’evoluzione di un bambino in termini pedagogici e l’evoluzione di un cane in termini addestrativi? Perché il fine ultimo dell’addestramento è il benessere del “proprietario” del cane e non del cane stesso.

Il cane ha una mente, è soggetto e non un  oggetto. E una mente in continuo apprendimento, ricca di “competenze”, è il segreto del perfetto binomio uomo-cane.”