Neve era uno splendido meticcio bianco che fino a pochi giorni fa viveva per le strade Cervaro, nel Frusinate. Abbandonato dal suo proprietario, il cagnone, bianco come la neve, era stata adottato dalla comunità. Tutta la città si prendeva cura di lui, lo coccolava e lo sfamava, e lui per ricambiare l’affetto, spesso accompagnava i suoi amici a due zampe nelle loro commissioni quotidiane.
Così è stato fino a pochi giorni fa quando il cane, scomparso all’improvviso, non è più tornato alla vita di tutti i giorni. Lo hanno infatti ritrovato, privo di vita, nelle campagne vicino al centro abitato, ucciso – si sospetta – dal veleno. Nulla si sa delle sue ultime ore di vita e di chi, qualora l’esame necroscopico dovesse confermare l’animalicidio, possa avere compiuto un gesto così crudele e ignobile.
In questo giallo c’è una sola certezza: Neve, prima di sparire, sarebbe stato recuperato da una ditta privata per essere portato in canile. Qualcuno, infatti, a dispetto della sua indole buona e gentile, lo aveva segnalato come cane pericoloso. Ma il cagnolone di Cervaro in quel canile non è mai arrivato. Ed è proprio per fare luce su questa situazione e capire cosa sia realmente accaduto – Neve è stato accalappiato? C’ è stato un vero tentativo di affidarlo a una struttura? E’ stato reimmesso sul territorio? – che le associazioni hanno promosso un accesso agli atti, chiedendo di prendere visione di tutti i documenti disponibili.
Neve chiede giustizia, Neve chiede verità. Per questo le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav, LEIDAA, Oipa hanno organizzato una manifestazione chiedendo agli investigatori e alle istituzioni il massimo impegno per capire cosa sia realmente successo al cane Neve. L’appuntamento è per sabato 26 maggio alle 17 in piazza Casaburi, a Cervaro.