Camilla viveva per strada, teneva lontani i cani, si teneva lontana dalle persone. Non sappiamo nulla della sua storia prima che venisse travolta da un’auto che le ha spezzato la schiena e le ha strappato la libertà. Ma dalla sua paura del mondo possiamo solo intuire che per lei sopravvivere non sia stato facile. Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato la sua storia, per noi ufficialmente iniziata con il salvataggio che, grazie alla collaborazione tra OIPA Crotone e OIPA Bolzano, ha permesso di portarla all’Ospedale veterinario San Michele nel lodigiano, dove un intervento chirurgico e sedute di fisioterapia l’hanno “rimessa in piedi”. L’avevamo lasciata intenta nei suoi esercizi di riabilitazione muscolare e in una dura battaglia contro una sofferenza epatica acuta.

Ora che il peggio sembra passato, Camilla è finalmente uscita dall’ospedale dove si stava chiudendo in sé stessa e, ospitata in un rifugio specializzato nella gestione di cani disabili, ha finalmente iniziato ad aprirsi. Nonostante sia ancora limitata nei movimenti dal corpetto rigido che deve indossare affinché la colonna vertebrale si saldi correttamente, ha iniziato a muovere i primi passi con il carrellino. Camilla ha conservato i riflessi che le permetterebbero di sviluppare un’andatura spinale e di muoversi quindi anche senza carrellino, ma al momento non ha ancora mostrato la volontà di voler provare a farlo.

Osserva e annusa il mondo dalla sua nuova prospettiva: per lei è cambiato tutto e non è ancora riuscita ad accettare la sua nuova condizione. Lo stimolo che le manca è qualcuno per guarire, qualcuno che le mostri che la vita non è solo paura e sofferenza, e che può ancora fidarsi dell’uomo.


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