La stagione venatoria è finita, ma i cacciatori iniziano già a far provviste per rimpinzare il carniere autunnale puntando il mirino contro l’unico predatore naturale rimasto sul nostro territorio, nonché l’unico concorrente di un manipolo di squilibrati mentali che si svagano sterminando chi non può difendersi con le stesse armi.

Inizierà il 1 giugno la mattanza di mamme e cuccioli di volpe decisa dalla Regione Lombardia e dall’ambito territoriale di caccia di Brescia: le volpi saranno sterminate da circa 60 cacciatori liberi di agire indisturbati, visto che per carenza di risorse, il controllo degli agenti della polizia provinciale avverrà solo a distanza tramite uno smartphone. L’area interessata sarà quella nei pressi del Lago di Garda, tra i comuni di Salò, San Felice del Benaco e la Valtenesi, fino ad arrivare alle colline moreniche, oltre a una fascia dell’ovest bresciano che da Iseo scende fino a Rudia.

Senza un censimento effettivo, si dice che le volpi sono in sovrannumero e perciò è lecito ucciderle tutto l’anno, 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, anche con il cruento metodo della caccia in tana, che non risparmierà neanche i cuccioli e le mamme in fase riproduttiva, stanati e sbranati dai cani, mettendo a rischio tutta la fauna selvatica “non-target” (caprioli, tassi, lepri ecc.), spaventati dagli spari dei cacciatori proprio nella delicata fase riproduttiva.

Quindi, secondo un’incredibile logica di ottimizzazione delle risorse economiche, prima le Regioni risarciscono gli agricoltori dei danni provocati da fagiani, lepri e nutrie, salvo poi eliminare radicalmente la volpe, l’unico predatore naturale di queste specie animali introdotte apposta nelle aree faunistiche a scopo venatorio. Uno sperpero di denaro pubblico privo di senso, se non quello di favorire ancora una volta una minoranza della popolazione che prova piacere nell’uccidere spietatamente degli esseri viventi.

INVIA LA MAIL DI PROTESTA

L’OIPA vi invita allora ad unirvi all’appello di protesta promosso della LAC (Lega Abolizione Caccia) per chiedere al Presidente della Regione Lombardia, all’Assessore Regionale all’Agricoltura e all’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia la revoca immediata di un piano di sterminio ingiustificato, sia dal punto di vista scientifico che etico, dannoso per tutti gli animali selvatici in periodo riproduttivo e approvato senza il rispetto della normativa vigente.

Indirizzi di posta elettronica cui sarà inviato l’appello di protesta (a cui vi invitiamo di scrivere una protesta anche singolarmente dalle vostre caselle di posta): 

maroni.presidente@consiglio.regione.lombardia.it;
giovanni_fava@regione.lombardia.it;
anna_bonomo@regione.lombardia.it;
utrbrescia@regione.lombardia.it;
giulio_delmonte@regione.lombardia.it;
presidenza@provincia.brescia.it;
spazioregione_brescia@regione.lombardia.it;
presidente@atc.brescia.it;
tecnico@atc.brescia.it;
info@atc.brescia.it;
michela_giacomelli@regione.lombardia.it

Questa la mail che verrà inviata:

Egregi Signori,

con la presente chiedo la revoca immediata del piano di sterminio delle volpi autorizzato dalla Regione Lombardia e dall’ambito territoriale di caccia di Brescia, un atto approvato senza il rispetto della normativa vigente e che anziché tutelare le persone, l’ambiente e gli animali, favorisce gli interessi di una minoranza di cittadini. Chiedo, inoltre, alla Regione Lombardia di rispettare la normativa in materia di trasparenza quale strumento atto a garantire il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione anche attraverso lo strumento della diffusione e pubblicazione sui siti istituzionali dei provvedimenti normativi.

Distinti saluti
Nome, Cognome, Città

Giù le mani dai daini del Parco del Delta del Po

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