Non ci si riflette mai abbastanza, soprattutto quando si va in vacanza nei luoghi di mare e in tantissime altre meravigliose città del sud Italia, dove il randagismo ancora dilaga, proprio come una piaga mai curata.
Quando si avvistano dei cani randagi che stazionano in strada, ben pasciuti, tranquilli e socievoli, una situazione atipica per tutti gli abitanti del nord Italia, è bene sapere che anche se li vedete soli, nella gran parte dei casi, non lo sono, perché a garantire la loro sicurezza e il loro benessere, ci sono sempre dei volontari, come quelli dell’OIPA, che ogni giorno li sfamano, li accudiscono e si prendono cura di loro.
Un’azione quotidiana di grandissima importanza, perché fino a che non si adotteranno serie misure preventive per arginare il randagismo, una vera e propria “ferita” che affligge e spacca in due il nostro bellissimo Paese, sarebbe un problema ancora più grande di quello che è, come accade in tanti paesi del sud America ad esempio, dove branchi di cani affamati e malati si aggirano per le città alla ricerca di cibo, mettendo a rischio anche la sicurezza pubblica.
Quanto è importante allora il volontariato di strada in aiuto dei randagi? Non si tratta solo di “animalismo” come tanti pensano, categorizzando e confinando spesso chi se ne occupa in un “angolo” di poca rilevanza, ma di veri e propri interventi a tutela della salute pubblica e non solo dei randagi, che hanno il diritto di vivere liberi dal dolore.
Senza la presenza dei volontari, l’assenza pressoché costante dello Stato, delle Regioni e dei Comuni peserebbe come un macigno. A parte poche e rare eccezioni, il loro interesse in merito è sostanzialmente nullo, se non addirittura, in molti casi, rema in senso contrario, perché l’”affare randagismo” fa gola a tanti.
Ecco perché ringraziamo non solo i volontari dell’OIPA, sempre in prima linea a tutela dei nostri amici animali, ma anche tutti coloro che ci sostengono e che permettono di mettere in atto questa grande azione di contrasto al randagismo, perché senza il vostro supporto, rischieremmo di vivere tutti quanti in una situazione ben peggiore di quella attuale.