Il Randagismo

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L’abbandono e il randagismo

Un fenomeno in crescita, che non accenna a regredire. Ogni anno in tutta Italia vengono abbandonati centinaia di migliaia di animali domestici. L’animale viene considerato alla stregua di un oggetto o di un giocattolo di cui ci si può disfare in qualunque momento.

L’abbandono è fonte di numerosi problemi. L’animale lasciato solo non è abituato a procacciarsi il cibo e spesso muore di fame e di sete. Alcuni animali, abbandonati perché vecchi o già malati, non hanno alcuna possibilità di riuscire a sopravvivere. A questo si aggiunge il trauma psicologico dell’essere stati abbandonati. Gli animali lasciati ai bordi di una strada possono causare incidenti automobilistici.

Quelli abbandonati in zone boschive o isolate, entrano in competizione con la fauna già presente. Le tartarughe dalle orecchie rosse, Trachemys, in seguito ai ripetuti abbandoni, hanno causato la drastica riduzione delle specie autoctone colonizzando il territorio. Al contrario, i conigli selvatici non lasciano spazio a quelli domestici di cui ci si è disfati.

Un altro grave problema è quello relativo alla diffusione di malattie infettive, col rischio di epidemie per l’uomo e la fauna selvatica.

LE COLONIE FELINE

Per colonia felina si intende qualsiasi gruppo di due o più gatti che coabitano nel medesimo territorio. I luoghi più comuni dove è possibile trovare colonie sono i giardini condominiali o di ospedali, aree di verde urbano come giardinetti e parchi, costruzioni abbandonate, orti e cascinali. La legge 281/91 tutela queste colonie vietando qualsiasi forma di maltrattamento o crudeltà nei loro confronti.

Per maltrattamento si intende anche ostacolarne il nutrimento ed impedirne il riparo. E’ inoltre vietato spostare le colonie feline dal loro insediamento di origine, salvo in casi eccezionali, per tutelare la sopravvivenza degli animali.

Le ASL, in base alla Legge 281/91, sono obbligate a sterilizzare gratuitamente i gatti appartenenti alle colonie feline del loro territorio.

CANILI E GATTILI

Nei canili e nei gattili vengono accolti tutti gli animali abbandonati o persi. Le condizioni di questi rifugi sono, il più delle volte, precarie. Gabbie sovraffollate che favoriscono la trasmissione di malattie infettive e parassitarie, maschi e femmine liberi di accoppiarsi, condizioni igieniche scarse, nutrimento insufficiente o inadeguato, controlli sanitari carenti.

Tutto questo aggrava lo stress psicologico dell’animale, già abbandonato. In alcuni canili il maltrattamento raggiunge livelli estremi: cani massacrati a bastonate, spariti nel nulla, sequestrati per maltrattamento, privati delle corde vocali per “risolvere” problemi di inquinamento acustico.

La gestione di queste strutture è estremamente gravosa: solo grazie ai volontari si riesce ad alleviare le sofferenze degli animali detenuti, garantendogli una maggiore attenzione e migliori cure.

Nonostante la Legge 281/91 affidi la gestione di canili e gattili ai Comuni, spesso questi ultimi preferiscono stipulare convenzioni con privati. Frequentemente si tratta di individui privi di scrupoli più interessati ai contributi giornalieri forniti dal Comune, piuttosto che al benessere degli animali. Le amministrazioni pubbliche garantiscono ai canili privati da 1,5 a 5 Euro al giorno per ogni cane.

Canili e gattili, che dovrebbero essere luoghi di accoglienza temporanea, spesso diventano, nel caso di animali anziani o malati, la soluzione definitiva.

Pertanto la riqualificazione dei canili sanitari e dei rifugi da parte dei Comuni, con i fondi messi a disposizione alle Regioni, resta una delle soluzioni principali al fenomeno delle speculazioni legate al mondo degli appalti dei canili.

IL TRAFFICO DI ANIMALI VERSO L'ESTERO

Spesso la sparizione di animali da canili, gattili e luoghi pubblici è dovuta all’esportazione verso laboratori di vivisezione in Italia o in altri stati europei, principalmente in Svizzera ed in Germania. Sarebbe opportuno che le normative regionali prescrivessero l’obbligo di affidamento dei cani di rifugi pubblici e privati ai residenti nella provincia o nella regione.

Questa norma consentirebbe controlli sullo stato di benessere dell’animale ed eviterebbe strani trasferimenti di cani ed ipotetici usi criminali o illegali degli animali (laboratori di sperimentazione, lotte tra cani, macellazioni).

Questi traffici sono possibili perché si basano sulla complicità e collaborazione di figure all’interno delle strutture. Queste persone, spinte da incentivi economici, si nascondono dietro giustificazioni come l’adozione all’estero.

L'OIPA e la prevenzione del randagismo

La Legge 281/91 stabilisce che né i cani detenuti nei canili, né quelli randagi possano più essere soppressi né ceduti a laboratori di vivisezione. Inoltre prevede l’istituzione dell’anagrafe canina che tramite il microchip  collega ogni cane al proprietario. Con questa legge si decreta, per la prima volta in Italia, che l’abbandono di un animale costituisce un reato punibile con sanzioni penali.

Un cane, trovato a girovagare senza medaglietta e senza microchip, viene considerato randagio e, in genere, catturato e portato al canile municipale.

Il  microchip può essere applicato presso qualsiasi veterinario o rivolgendosi alla ASL locale.

La sterilizzazione di cani e gatti, nonostante possa sembrare una prevaricazione sulla natura dell’animale, costituisce un fattore importantissimo per la prevenzione del randagismo. Nella maggior parte dei casi il destino delle cucciolate indesiderate è o la soppressione o l’abbandono. La sterilizzazione sopprimendo l’istinto sessuale evita fughe nel periodo del calore riducendo il rischio di perdere il cane o il gatto. Inoltre, nel caso delle femmine, si rivela l’unica efficace prevenzione nei tumori alla mammella.

La registrazione di cani e gatti nello stato di famiglia o la defiscalizzazione degli acquisti e delle spese per chi adotta un randagio, rappresentano un validissimo deterrente per chi volesse abbandonare un cane da una parte e un modo per non pesare troppo sulle spese delle famiglie dall’altra.

Di fondamentale importanza sono la diffusione di campagne di adozione dei cani dei canili e l’introduzione del divieto di vendita degli animali, che rappresenta un costante serbatoio di animali, a fronte delle centinaia di migliaia di animali che vivono in canile.

Ricordiamo poi che con l’introduzione della nuova Legge sui maltrattamenti (Legge n°189 del 2004) abbandonare un cane è un reato punito dalle leggi dello Stato con l’arresto fino ad un anno o ammenda da 1.000 a 10.000 Euro.

Inoltre ogni persona ha la possibilità e il dovere di denunciare alle Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, ecc) chi abbandona un animale o anche chi più semplicemente non registra il proprio animale all’anagrafe canina.

Le cifre del randagismo

La stima OIPA di cani e gatti abbandonati ogni anno

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La stima OIPA di cani e gatti che muoiono entro 20 giorni dall'abbandono

CAMPAGNE OIPA CONTRO IL RANDAGISMO

Allarme avvelenamenti e uccisioni dei randagi in Romania, il caso di Ploiesti

Crisi finanziaria: esplode il randagismo in Grecia: il supporto dell’OIPA

Azerbaijan, continua il massacro di randagi

Cani uccisi in Ucraina per far posto agli europei di calcio

Il problema della popolazione dei randagi in Serbia

 

L’eurodeputato Alain Hutchinson vuole ottenere la Convenzione europea

 

Campagna vinta: Migliorano le condizioni per i cani in Groenlandia!

 

Campagna vinta: Nuova legge a protezione degli animali in Sud Corea