Un altro cavallo è rimasto vittima di un “incidente” ed è stato abbattuto il 19 novembre a Roma.
La “botticella”, ossia la carrozza trainata dai cavalli, è anacronistica e non può più sopravvivere nella Roma odierna dove traffico, caos, clacson, veicoli che sfrecciano vicinissimi ai cavalli, pavimentazione scivolosa e sconnessa, calura estiva, rendono questo tipo di servizio ormai estremamente pericoloso e quindi inaccettabile. Ne va della sicurezza dei passeggeri, dei pedoni, dei conducenti delle auto e naturalmente dei cavalli, che pagano con la vita la superficialità e l’avidità umana, come in questo caso. Un cavallo costretto a trainare una botticella vive, o meglio soffre, per far guadagnare i vetturini i quali arrivano a chiedere anche 300 euro a corsa, facendo lavorare gli animali in condizioni disumane pur di raggranellare quanti più soldi possibili. Esistono un’infinità di lavori, estremamente semplici (a prova di vetturino) che potrebbero svolgere anziché costringere dei poveri animali a fatiche non certo compatibili con la loro natura.
Srciviamo al Sindaco e all’Assessore De Lillo per chiedergli di porre fine una volta per tutte all’istituzione della botticella e liberare Roma da questa vergogna.
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