STUDI
CON VOLONTARI CHE RIMPIAZZANO GLI ANIMALI NEGLI ESPERIMENTI SUL
CERVELLO
Relazione e suggerimenti dei volontari nella ricerca e nelle sedute
di test
Gill Langley (1), Graham Harding (2), Penny Hawkins (3), Anthony
Jones (4), Carol Newman (1), Stephen Switheneby (5), David Thompson
(6), Paul Tofts (7) and Vincent Walsh (8)
Introduzione
La legislazione nazionale ed europea prevede la sostituzione, la
riduzione e il miglioramento degli esperimenti su animali dove possibile,
dando la responsabilità agli scienziati di attuare questi
concetti nella pianificazione, progettazione e approvazione e nel
modo di condurre le ricerche.
Ci sono state alcune discussioni sul ruolo degli studi sui volontari
umani nella sostituzione e riduzione degli esperimenti su animali.
In seguito alla conferenza tenutasi a Birmingham, Gran Bretagna,
nel 1995, è partita l’iniziativa chiamata “Volontari
nella ricerca e nei test”, che esplora il potenziale di studi
etici su volontari come alternativa agli esperimenti su animali.
Come parte di questa iniziativa, nel novembre 1998 si è tenuto
un seminario per studiare il campo della ricerca sul cervello.
Durante gli anni ’90 lo sviluppo delle moderne tecniche di
imaging ha aperto nuove finestre sul cervello umano, rivoluzionando
la ricerca e permettendo studi che prima non erano possibili. I
metodi di imaging offrono una visione dall’interno della struttura
del cervello e delle sue funzioni a livello delle cellule e degli
apparati, e uno dei loro punti di forza è che permettono
una visione più globale ed integrata del cervello umano.
[…]
Ricerche sul cervello su animali
Nel 1998 (4), 45.992 procedure su animali (i due terzi delle quali
su ratti) condotte in Inghilterra prevedevano interventi sul cervello.
[…] Nonostante ratti e topi fossero gli animali usati più
frequentemente, altre specie venivano usate, fra cui altri roditori,
conigli, gatti, cani, furetti, ungulati, scimmie, uccelli, rettili,
anfibi e pesci.
[…]
Quali sono gli interrogativi nella ricerca sul cervello
sugli animali e quali risposte si ottengono?
I campi della ricerca su animali presi in considerazione durante
il seminario includevano: studi sulle funzioni cognitive (come la
memoria, l’apprendimento, l’attenzione); funzioni sensoriali
(ad esempio dolore, vista, udito, e gusto) e attività motorie
(ad esempio minzione, deglutizione e movimenti delle braccia) e
integrazione senso –motoria; duttilità cerebrale e
riassetto (ad esempio dopo un trauma); patologie cerebrali (come
ictus, sclerosi multipla, Parkinson ed epilessia); e la produzione
di sostanze da parte del sistema nervoso centrale (incluso la predisposizione
alle droghe, la barriera emato-encefalica, il metabolismo della
sostanza, la conduzione dei recettori, efficacia e tossicità);
oppure studi post marketing (o di fase IV°: dopo la commercializzazione
della sostanza ndt) sulla sostanza.
Quali interrogativi vengono posti nella ricerca su animali?
[…]
La stimolazione e la registrazione tramite elettrodi sono usate
per localizzare ed esplorare la funzione di aree attive del cervello
o di singoli neuroni. […]
Tecniche lesive fra cui gli elettrodi, l’aspirazione o le
neurotossine sono usate per localizzare funzioni in aree specifiche
del cervello. […]
Il tracciante fluorescente o altri traccianti sono usati in vivo
negli animali per identificare connessioni anatomiche nel cervello,
a livello di singole fibre o fasci di fibre. […]
Metodi biochimici e farmacologici sono applicati a studi cognitivi,
sensoriali e motori su animali, così come nella ricerca di
disfunzioni cerebrali e produzione di sostanze. […]
Negli esperimenti su animali la distribuzione topografica, cellulare
e subcellulare dei recettori può essere studiata iniettando
anticorpi specifici per i recettori e analizzando la marcatura degli
anticorpi nel tessuto cerebrale post – mortem (10). […]
Le tecniche della formazione d’immagini e tecniche correlate
come la spettroscopia a risonanza magnetica, la risonanza magnetica,
la PET e la SPECT sono usate anche negli studi su animali, non solo
in neurochimica e neurofarmacologia, ma la maggior parte sono affrontati
nel modo descritto sopra.
Quali risposte forniscono gli studi su animali?
[…]
Con l’avvento di tecniche di imaging non invasive, che rende
possibile lo studio del cervello umano con una risoluzione di pochi
millimetri, il punto di forza della ricerca su animali può
essere identificato nella ricerca a livello della singola cellula.
[…]
In più, nel caso della ricerca medica più che in quello
della ricerca di base, il grado di precisione degli studi su animali
può essere superfluo, posto che i risultati non sono trasferibili
in modo attendibile all’uomo, a causa della differenza di
specie.
[…]
Un caso indicativo è quello della sclerosi multipla, dove
gli esperimenti su animali suggerivano un quadro relativamente semplice
di demielinizzazione che causa invalidità. Gli studi con
le tecniche di imaging su pazienti con sclerosi multipla hanno adesso
rivelato una complessità maggiore: la rimielinizzazione può
avvenire e la morte assonale può giocare un ruolo importante
(11). […]
Possono gli studi sull’uomo con le tecniche di imaging
e metodi correlati procurare già dati equivalenti in alcune
aree della ricerca sul cervello e se sì, quali?
Funzioni cognitive
Nel campo degli studi cognitivi, la ricerca su volontari ha enormi
potenziali nel rimpiazzare gli esperimenti su animali. […]
Gli esperimenti di registrazione e stimolazione con microelettrodi
identificano l’ubicazione e la funzione di aree specializzate
nelle scimmie, ma c’è un dibattito sulla collocazione
e anche sull’esistenza di queste aree negli esseri umani.
Susan Courtney e i suoi colleghi usano la risonanza magnetica funzionale
per investigare l’ubicazione dell’area della memoria
spaziale nell’uomo (12). […]
Nel campo della psicologia cognitiva, la maggior parte degli studi
animali basati sulla lesione di specifiche aree cerebrali e molti
studi basati sull’attivazione tramite elettrodi impiantati
di aree o circuiti cerebrali specifici possono essere rimpiazzati
da studi su umani con la TMS (stimolazione magnetica transcraniale
ndt), e questo metodo di lavoro è già ben avviato.
La TMS può essere usata per creare “lesioni”
di breve durata e reversibili nel cervello dei volontari umani.
[…]
Nonostante la TMS non penetri le strutture più profonde e
non abbia un’alta risoluzione spaziale, questa lacuna può
essere ovviata combinando la TMS con altre tecniche di imaging (figura
1).
[…] Questo è stato il primo studio che ha dimostrato
le condizioni di comportamento negli esseri umani che si trovano
sotto rilascio di dopamina e ha illustrato l’abilità
della PET nel rivelare i flussi neurotrasmettitori nell’attività
del cervello umano.
[…] In futuro, l’interrogativo al quale si dovrà
rispondere è se sia eticamente accettabile verificare dati
relativi all’uomo tramite studi con elettrodi su animali;
i partecipanti al seminario conclusero che non era accettabile.
[…] Gli scienziati statunitensi hanno sviluppato un metodo
a risonanza magnetica che traccia la direzione della più
veloce propagazione d’acqua, delineando in questo modo le
traiettorie delle fibre (15). […]
I partecipanti al seminario hanno concluso che gli studi sull’uomo
sono possibili e appropriati per studi in psicologia sia a livello
di apparati che a livello globale. […] La maggior parte dei
partecipanti sentiva che gli studi sull’uomo potevano di fatto
fornire tutti i dati necessari in questo campo.
Funzioni sensorie e motorie
[…]
Come in una figura, negli studi di elaborazione di immagini, le
scansioni prodotte dalla Risonanza Magnetica Funzionale forniscono
un substrato anatomico per la localizzazione funzionale di dati
NON visivi prodotti da altre tecniche diagnostiche quali la MEG
e l’EEG. Con la MEG la sequenza cronologica di attivazione
di differenti aree del cervello può essere seguita in tempo
reale nell’ordine di millisecondi, replicando la sensibilità
temporale degli esperimenti su animali.
[…] La TMS è usata per stimolare un’area del
cervello con una funzione conosciuta; le connessioni, alcune delle
quali possono non essere state scoperte con l’elettrofisiologia
su animali, sono attivate e possono quindi essere visualizzate come
incrementi nel flusso sanguigno cerebrale usando la PET. […]
Le macchine di fMRI capaci di produrre un forte campo magnetico
hanno una buona risoluzione spaziale, e le attrezzature più
potenti sono in grado di distinguere le colonne (di neuroni) di
dominanza visiva. […]
Le analisi di post mortem del tessuto cerebrale umano possono anche
contribuire alla comprensione di struttura e funzione. L’ossidasi
istochimica del citocromo è stata usata per studiare l’organizzazione
modulare della corteccia visiva umana extra-striata, confrontando
i modelli dell’ossidasi citocromica (una misura dell’attività
del metabolismo locale) nel normale cervello post mortem e nel cervello
di pazienti con degenerazione maculare (21). […]
Plasticità e riparazione
Nei volontari che soffrono di lesioni cerebrali, amputazione di
arti o ictus, la scansione simultanea con PET e TMS permette di
studiare come il cervello si riorganizzi e come procede la riabilitazione.
[…] Combinando la TMS con la PET o con la risonanza magnetica
funzionale si possono identificare le nuove vie nervose usate dal
cervello.
La TMS è stata usata anche in combinazione con la stimolazione
sensoriale per studiare la plasticità corticale nei volontari.
[…]
A volte i cambi della plasticità possono essere misurati
nei cervelli umani post mortem oppure nelle prove bioetiche. […]
Patologia cerebrale
[…]
Le tecniche di risonanza magnetica possono essere usate con i pazienti
per studiare la patofisiologia e la biochimica che stanno alla base
di numerosi disturbi, incluso l’ictus, l’epilessia,
la sclerosi multipla, gli effetti neurologici associati all’HIV,
i tumori cerebrali, i traumi cerebrali e le malattie del metabolismo.
Le ricerche sull’ictus e l’ischemia cerebrale hanno
utilizzato ratti, gerbilli e scimmie, ma le lesioni prodotte potevano
essere differenti da quelle nell’uomo. E’ sempre più
praticabile studiare l’ictus nei pazienti utilizzando i parametri
di misura della risonanza magnetica, per esempio la permeabilità
capillare del cervello, il volume interstiziale e il tempo medio
di trasporto del flusso sanguigno.
Per molti anni l’encefalomielite allergica è stata
il modello animale standard di sclerosi multipla, ma non è
molto rappresentativo della patologia della malattia umana. […]
Usando la SPECT con un legante che fissi le aree trasportatrici
di dopamina, un esperimento ha testato l’ipotesi che pazienti
con depressione avessero una più bassa densità di
vettori di dopamina nei gangli basali (26). […]
La SPECT, co-registrata nello spazio con la risonanza magnetica,
era usata per misurare il flusso sanguigno cerebrale nei pazienti
epilettici che soffrivano di vomito ittale (27). […]
Gli studi con la PET sul Parkinson nei volontari (28) hanno usato
vari leganti radiomarcati per visualizzare il deficit dopaminergico
a livello pre-sinaptico, per misurare le zone di risollevamento
di dopamina negli stadi precoci e avanzati della malattia e per
dimostrare che la sostanza selegiline inibisce l’ossidasi
– B monoamine nella corteccia.
La spettroscopia a risonanza magnetica fornisce dei mezzi non invasivi
di misurazione della distribuzione e concentrazione di diversi marcatori
di neuroni e cellule gliali e li mette in relazione con la funzione
cerebrale umana in condizioni di salute e di malattia. […]
Sviluppo di sostanze e indagini relative
Le tecniche di imaging del cervello umano possono essere di immenso
valore anche nello sviluppo di sostanze del sistema nervoso centrale
[…].
I sotto-tipi recettoriali, gli enzimi e i neurotrasmettitori trasportatori,
possono tutti essere ricettori di sostanze per il trattamento di
disturbi psichiatrici e neurologici.
Gli studi con le tecniche di imaging su volontari può ridurre
la gamma e la durata (e di conseguenza anche i costi) delle prove
di sostanze sul sistema nervoso centrale, così come ridurre
gli esperimenti su animali. […] Individuando le sostanze candidate
più promettenti, questi studi ridurranno il numero di test
su animali. […]
Si può risalire alle dosi ottimali per le prove cliniche
sulla base delle misurazioni di conduzione del recettore stabilite
dalla PET, raggiungendo un equilibrio tra gli effetti benefici e
gli effetti collaterali. Questo può facilitare le prove cliniche,
così come ridurre gli studi pre-clinici su animali.
[…] Nello sviluppo degli inibitori encefalinasi, una sostanza
candidata era molto efficace sui roditori (31), ma non sembrava
essere efficace come analgesico sull’uomo. […]
[…] Un caso indicativo fu uno studio in cui si dovevano misurare
i livelli di sostanza inibitrice della fame, la desfenfluramina,
nei cervelli di pazienti che erano stati trattati clinicamente per
l’obesità (32). I test su animali avevano indicato
che alti livelli della sostanza causavano cambiamenti neurochimici
irreversibili,ma usando la spettroscopia a risonanza magnetica con
un legante radiomarcato si dimostrò che questi livelli non
venivano raggiunti nel cervello dell’uomo.
Quali interrogativi vengono posti dagli studi sull’uomo
e quali sono le risposte ottenute?
[…]
I soggetti umani vengono istruiti più facilmente per perseguire
vari obiettivi: ci possono volere mesi per istruire una scimmia,
così gli studi sull’uomo possono essere più
veloci. […]
Le tecniche di imaging sul cervello umano hanno fornito nuove informazioni
globali sulle strutture integrate, e hanno identificato aree di
insospettata rilevanza, che hanno portato alcuni campi di ricerca
oltre la portata degli studi su animali. […]
La PET e altre tecniche di imaging hanno identificato le aree umane
chiave coinvolte nel processo del dolore e le interazioni fra loro,
ad esempio nei dolori reumatici. […]
Le tecniche di imaging sui pazienti possono fornire vantaggi scientifici
maggiori rispetto allo studio di malattie riprodotte sul modello
animale. […]
Quali sono i limiti attuali agli studi su animali e quali
sono le prospettive per superarli?
[…]
Usando la PET una specifica area funzionale del cervello può
essere identificata con un forte captazione tracciante che contrasti
con un basso captazione nel tessuto circostante. […]
È emersa una nuova tecnica grazie alla quale ai pazienti
con cecità corticale venivano impiantati piccoli impianti
con elettrodi nella corteccia visiva. Dopo più o meno un
mese i dendriti facevano contatto con gli elettrodi e ne derivavano
sensazioni visive. Con uno sviluppo ulteriore è probabile
che questo approccio produca nuove intuizioni sulla micro architettura
del cervello umano.
Con gli studi sull’uomo sorgono nuove barriere etiche e di
parametri di sicurezza che non verrebbero prese in considerazione
da molti scienziati negli studi su animali. […]
Limiti imposti dalla cultura della ricerca
[…]
A volte i risultati delle tecniche di imaging applicate all’uomo
generano nuove ipotesi che sono già state testate sugli animali
semplicemente perché questi vengono sempre usati per validare
le scoperte fatte sull’uomo.
LEGENDA
MEG: Magnetoencefalogramma
PET: Tomografia ad emissione di positroni
SPECT: Tomografia computerizzata ad emissione di singoli fotoni
TMS: Stimolazione magnetica transcraniale |