13 FEBBRAIO 2006
GIORNATA INTERNAZIONALE DI PROTESTA
CONTRO LE PELLICCE CINESI
Lunedì 13 febbraio 2006, gli animalisti, in ogni parte del mondo, si sono riuniti nei loro paesi di fronte alle ambasciate e consolati cinesi per protestare contro le brutalità dell’industria cinese della pelliccia.
La Cina è il più grande esportatore di pelliccia al mondo. A causa della mancanza di norme a protezione degli animali ogni anno milioni di animali sono picchiati, bastonati, scuoiati vivi e macellati per la loro pelliccia.
Gli articoli in pelliccia di cane e gatto sono male etichettati con nomi di fantasia in modo che i consumatori non possono sapere che la pelliccia che stanno acquistando può provenire da quello che una volta era l’amato animale domestico di qualcuno. Per esempio, la pelliccia di cane e di gatto è stata identificata sotto etichette quali Gae-wolf, Sobaki, Asian Jackal, Wildcat, Goyangi, Katzenfelle. Questo inganno costituisce la frode ed è una pratica commerciale inaccettabile sia dalla Cina, che da qualunque altro paese.
In questo giornata abbiamo cercato di richiamare l'attenzione verso le barbarie dell'industria cinese della pelliccia, per chiedere ai consumatori di rifiutare la crudeltà nel nome della moda, ed annunciare un boicottaggio internazionale dei Giochi Olimpici del 2008, come pure dei patrocinatori dei Giochi, fino a che la Cina non faccia dei passi significativi verso l’emanazione e l’applicazione di una serie comprensiva di leggi e regolamenti a protezione degli animali che devono includere una proibizione completa all’uso della pelliccia di cane e gatto e lo scuoiamento di qualunque animale vivo allevato per la pelliccia.

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