Seal Alert -SA è stata fondata nel 1998, per
essere un'organizzazione diretta all’aiuto delle foche, lavora
contro la crudeltà e gli abusi che han tormentato questa
specie per ben oltre 600 anni.
Il compito principale è il soccorso e la riabilitazione sia
dei cuccioli che delle foche adulte.
Seal Alert sud Africa sta rivolgendosi al Governo
Sudafricano per chiedere di proibire l'uso delle armi e degli esplosivi
da parte dei pescatori sia commerciali che dilettanti: questa è
una pratica che minaccia l'esistenza delle foche, la cui popolazioni
è declinata ben oltre il 50% negli ultimi decenni. Seal Alert
inoltre chiede al Governo di rafforzare le leggi esistenti per la
protezione delle foche e di introdurre una lagislazione più
efficace per proteggere la specie.
E’ stato fatto un reclamo ufficiale al “Public Protector”
chiedendo un'interdizione delle armi da fuoco, delle munizioni e
degli esplosivi a bordo delle barche da pesca professionali e sportive
dalle quali la pesca ha luogo; questa è la sola soluzione
pratica per risparmiare le foche.
L'organizzazione inoltre chiede al Governo Sudafricano di stabilire
un collegamento con le autorità della Namibia e dell’Angola,
con una veduta volta ad attuare una linea di condotta unificata
per la gestione delle foche.
Seal Alert-SA nella sua richiesta di bandire le armi
da fuoco ed esplosivi è sostenuta da gruppi per la protezione
degli animali e per la conservazione di flora e fauna selvatica,
per citarne solo alcuni: Sea Shepherd Conservation Society, Marchig
Animal Welfare Trust, Winsome Constance Kindness Trust, Altarriba
e l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali - OIPA.
Seal Alert-SA cerca il sostegno attraverso una petizione
che presenterà al “South African Department of Environment
Affairs and Tourism”.
La linea di condotta attualmente abbozzata riguardante foche e gli
animali marini, in gazzetta del marzo 2004, affronta certe restrizioni
sul trasporto o l'uso di armi da fuoco, le munizioni o gli esplosivi
sulle barche da pesca, specificatamente in uno sforzo di controllare
le uccisioni illegali di foche da parte dei pescatori. Comunque,
l'autorità e l'opportunità di introdurre i regolamenti
stabiliti a restrizioni simili è esistita in termini di Atto,
ma non è stato utilizzato. Conseguentemente, la linea di
condotta abbozzata non rappresenta alcun progresso reale.
Dal 1973, le foche del Sud Africa sono una specie
protetta sotto la “African Seabird and Seal Protection Act”,
il quale proibisce di sparare alle foche.
Sia chi pesca per professione o per passione giustifica l'uso di
armi da fuoco e di esplosivi nelle acque al fine di proteggere quello
che han preso da quello che chiamano ‘furto' operato dalle
foche. Di conseguenza ogni anno migliaia di foche adulte sono ferite
e massacrate, i loro cuccioli restano abbandonati e lasciati morire
lungo la costa.
Le foche si nutrono per lo piu’ di pesci, le industrie di
prodotti alimentari ritengono di essere danneggiate, ma che gli
sia provocato un grave danno, rimane ancora da appurare.
Simile bando delle armi non sarebbe in contrasto con
il diritto di portare armi per auto difesa, l’incidenza di
attacchi violenti sulle barche da pesca o all’equipaggio,
presso la zona costiera (dove ha luogo la maggioranza dei casi di
uccisione con armi) è apparentemente minimo, sempre se esiste.
La Costituzione di Sud Africa esclude le foche dalla
conservazione naturale, sono considerate una risorsa "economica".
La legge di protezione del 1973, non è mai stata scritta
per proteggere le foche.
È stata semplicemente scritta per decidere a chi dare l'incarico
di ucciderle. Negli ultimi 100 anni oltre 3 milioni di foche sono
state bastonate fino alla morte.
Nel 2003, il deputato Direttore "Horst Kleinschmidt"
del “Marine and Coastal Management”, una sezione del
“Departimento delle Relazioni ambientali e del turismo”:
"alcuni pescatori sparano alle foche, le feriscono o le uccidono.
Noi ci opponiamo a simili condotte.
Il loro comportamento è disinformato e richiede una inequivocabile
disapprovazione.
Se qualcuno spara alle foche sarà perseguibile a termini
di legge.
Noi non condoniamo condotte di questo genere”.
Nel 1973, le foche sono diventate protette sotto il
“Sea Birds and Seals Protection Act no.46” ed è
diventata un’offesa criminale “dare la caccia o sparare
o intenzionalmente disturbare, uccidere o catturare una foca.
Finora non un singolo pescatore è mai stato arrestato o riconosciuto
colpevole per l’uccisione di migliaia di foche innocenti.,
invece sono stati ricompensati.
A tutti i motopescherecci con rete a strascio
Ricompensa
1 ZAR = 0,1274 EUR
Sigla ZAR = Sud Africa - Rand
Il fondatore Francois Hugo, ha detto, “Le foche in Sudafrica
esistono da cinque milioni di anni, stanno scomparendo lentamente.
La preservazione delle foche riguarda non solo le questioni di crudeltà
e benessere di un animale, ma anche la protezione dell'ambiente
per i benefici della generazione presente e di quelle future. Ogni
anno, oltre 300.000 persone visitano le foche sulle isole vicine
alla costa. Se il massacro non viene presto frenato, non ci sarà
piu’ il periodo delle foche!”
Oltre che dall'uso di armi da fuoco da parte dei pescatori,
la popolazione di foche è ulteriormente minacciata dalla
pratica vigente in Namibia di uccidere i cuccioli a bastonate per
la loro pelliccia.
Il Sud Africa ha sospeso ufficialmente l’uccisione
delle foche a bastonate nel 1990. Comunque la legge non è
mai stata rinforzata, ed i pescatori continuano ad uccidere, annegare
– oppure a sparare – alle foche prese nelle reti da
pesca.
Non è possibile trovare le foche solo in HOUT BAY dove ha
sede Seal Alert, loro esistono in un raggio di oltre 3000 KM.
Le foche sono mammiferi marini, richiedono cure specialistiche in
un adatto ambiente marino.
La popolazione del sud Africa è di 42milioni di abitanti;
30.000 è il numero di pescatori professionisti attivi quindi
lo 0,07% della popolazione. In altre parole 99,93% della popolazione
non pesca e non usa armi per uccidere le foche.
Seal Alert vorrebbe poter far ritornare le foche alle isole che
storicamente erano le loro, dalle quali sono state bandite dall’uomo.
L'Isola di Robben, è il maggiore obbiettivo.
È un Luogo Patrimonio dell'Umanità dal 1999, la sua
protezione e conservazione futura saranno assicurate non solo nazionalmente
ma anche internazionalmente.
Permettere il ritorno alle loro isole, sarebbe far ritornare l'orologio
indietro nel tempo
Le hanno sparato in testa - entrambi gli occhi si
sono spenti
E’ in corso un’eliminazione sistematica. Negli ultimi
10 anni sono diminuite oltre al 50%. Non posso fermare il massacro
da solo, ma con il vostro aiuto posso cercare di fermare le uccisioni
illegali con l’uso delle armi.
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