OTTOBRE 2005 - NEWS DALLE FOCHE DEL SUD AFRICA

Seal Alert -SA è stata fondata nel 1998, per essere un'organizzazione diretta all’aiuto delle foche, lavora contro la crudeltà e gli abusi che han tormentato questa specie per ben oltre 600 anni.
Il compito principale è il soccorso e la riabilitazione sia dei cuccioli che delle foche adulte.

Seal Alert sud Africa sta rivolgendosi al Governo Sudafricano per chiedere di proibire l'uso delle armi e degli esplosivi da parte dei pescatori sia commerciali che dilettanti: questa è una pratica che minaccia l'esistenza delle foche, la cui popolazioni è declinata ben oltre il 50% negli ultimi decenni. Seal Alert inoltre chiede al Governo di rafforzare le leggi esistenti per la protezione delle foche e di introdurre una lagislazione più efficace per proteggere la specie.
E’ stato fatto un reclamo ufficiale al “Public Protector” chiedendo un'interdizione delle armi da fuoco, delle munizioni e degli esplosivi a bordo delle barche da pesca professionali e sportive dalle quali la pesca ha luogo; questa è la sola soluzione pratica per risparmiare le foche.
L'organizzazione inoltre chiede al Governo Sudafricano di stabilire un collegamento con le autorità della Namibia e dell’Angola, con una veduta volta ad attuare una linea di condotta unificata per la gestione delle foche.

Seal Alert-SA nella sua richiesta di bandire le armi da fuoco ed esplosivi è sostenuta da gruppi per la protezione degli animali e per la conservazione di flora e fauna selvatica, per citarne solo alcuni: Sea Shepherd Conservation Society, Marchig Animal Welfare Trust, Winsome Constance Kindness Trust, Altarriba e l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali - OIPA.

Seal Alert-SA cerca il sostegno attraverso una petizione che presenterà al “South African Department of Environment Affairs and Tourism”.

La linea di condotta attualmente abbozzata riguardante foche e gli animali marini, in gazzetta del marzo 2004, affronta certe restrizioni sul trasporto o l'uso di armi da fuoco, le munizioni o gli esplosivi sulle barche da pesca, specificatamente in uno sforzo di controllare le uccisioni illegali di foche da parte dei pescatori. Comunque, l'autorità e l'opportunità di introdurre i regolamenti stabiliti a restrizioni simili è esistita in termini di Atto, ma non è stato utilizzato. Conseguentemente, la linea di condotta abbozzata non rappresenta alcun progresso reale.

Dal 1973, le foche del Sud Africa sono una specie protetta sotto la “African Seabird and Seal Protection Act”, il quale proibisce di sparare alle foche.
Sia chi pesca per professione o per passione giustifica l'uso di armi da fuoco e di esplosivi nelle acque al fine di proteggere quello che han preso da quello che chiamano ‘furto' operato dalle foche. Di conseguenza ogni anno migliaia di foche adulte sono ferite e massacrate, i loro cuccioli restano abbandonati e lasciati morire lungo la costa.
Le foche si nutrono per lo piu’ di pesci, le industrie di prodotti alimentari ritengono di essere danneggiate, ma che gli sia provocato un grave danno, rimane ancora da appurare.

Simile bando delle armi non sarebbe in contrasto con il diritto di portare armi per auto difesa, l’incidenza di attacchi violenti sulle barche da pesca o all’equipaggio, presso la zona costiera (dove ha luogo la maggioranza dei casi di uccisione con armi) è apparentemente minimo, sempre se esiste.

La Costituzione di Sud Africa esclude le foche dalla conservazione naturale, sono considerate una risorsa "economica".
La legge di protezione del 1973, non è mai stata scritta per proteggere le foche.
È stata semplicemente scritta per decidere a chi dare l'incarico di ucciderle. Negli ultimi 100 anni oltre 3 milioni di foche sono state bastonate fino alla morte.

Nel 2003, il deputato Direttore "Horst Kleinschmidt" del “Marine and Coastal Management”, una sezione del “Departimento delle Relazioni ambientali e del turismo”: "alcuni pescatori sparano alle foche, le feriscono o le uccidono. Noi ci opponiamo a simili condotte.
Il loro comportamento è disinformato e richiede una inequivocabile disapprovazione.
Se qualcuno spara alle foche sarà perseguibile a termini di legge.
Noi non condoniamo condotte di questo genere”.

Nel 1973, le foche sono diventate protette sotto il “Sea Birds and Seals Protection Act no.46” ed è diventata un’offesa criminale “dare la caccia o sparare o intenzionalmente disturbare, uccidere o catturare una foca.
Finora non un singolo pescatore è mai stato arrestato o riconosciuto colpevole per l’uccisione di migliaia di foche innocenti., invece sono stati ricompensati.

A tutti i motopescherecci con rete a strascio

Ricompensa


1 ZAR = 0,1274 EUR
Sigla ZAR = Sud Africa - Rand


Il fondatore Francois Hugo, ha detto, “Le foche in Sudafrica esistono da cinque milioni di anni, stanno scomparendo lentamente. La preservazione delle foche riguarda non solo le questioni di crudeltà e benessere di un animale, ma anche la protezione dell'ambiente per i benefici della generazione presente e di quelle future. Ogni anno, oltre 300.000 persone visitano le foche sulle isole vicine alla costa. Se il massacro non viene presto frenato, non ci sarà piu’ il periodo delle foche!”

Oltre che dall'uso di armi da fuoco da parte dei pescatori, la popolazione di foche è ulteriormente minacciata dalla pratica vigente in Namibia di uccidere i cuccioli a bastonate per la loro pelliccia.

Il Sud Africa ha sospeso ufficialmente l’uccisione delle foche a bastonate nel 1990. Comunque la legge non è mai stata rinforzata, ed i pescatori continuano ad uccidere, annegare – oppure a sparare – alle foche prese nelle reti da pesca.
Non è possibile trovare le foche solo in HOUT BAY dove ha sede Seal Alert, loro esistono in un raggio di oltre 3000 KM.
Le foche sono mammiferi marini, richiedono cure specialistiche in un adatto ambiente marino.
La popolazione del sud Africa è di 42milioni di abitanti; 30.000 è il numero di pescatori professionisti attivi quindi lo 0,07% della popolazione. In altre parole 99,93% della popolazione non pesca e non usa armi per uccidere le foche.


Seal Alert vorrebbe poter far ritornare le foche alle isole che storicamente erano le loro, dalle quali sono state bandite dall’uomo. L'Isola di Robben, è il maggiore obbiettivo.
È un Luogo Patrimonio dell'Umanità dal 1999, la sua protezione e conservazione futura saranno assicurate non solo nazionalmente ma anche internazionalmente.
Permettere il ritorno alle loro isole, sarebbe far ritornare l'orologio indietro nel tempo

Le hanno sparato in testa - entrambi gli occhi si sono spenti
E’ in corso un’eliminazione sistematica. Negli ultimi 10 anni sono diminuite oltre al 50%. Non posso fermare il massacro da solo, ma con il vostro aiuto posso cercare di fermare le uccisioni illegali con l’uso delle armi.