Sud
Africa - situazione dei cuccioli di foca
(Aggiornamento febbraio 2006)
Quando iniziai il salvataggio delle foche durante la metà
degli anni ’90 dotato solamente della mia buona volontà,
nessuna attrezzatura ma solo il forte desiderio di aiutare, mi trovai
davanti a mansioni che a volte mi sembravano quasi impossibili da
fronteggiare: proteggere e salvare non solo singole foche, ma l’intera
specie in un’area di oltre 4000 km.
Queste settimane sono molto intense: la nascita dei cuccioli, il
soccorso degli orfani trascinati sulla spiaggia dalla forza delle
onde, l’arrivo della Farley Mowat di Sea Shepherd.
Senza madre, indifesi, spaventati, quando soccorro questi cuccioli
li trovo in condizioni quasi sempre disperate. Da oltre 80 giorni
è iniziato il “periodo dei cuccioli”, da 80 giorni,
non c’è mai stata una sola notte in cui sia riuscito
a dormire 8 ore di seguito.
Le mie giornate e le mie notte le trascorro prendendomi cura di
questi cuccioli, li proteggo, li nutro e spero che possano sopravvivere.
I 3 cuccioli fortunati che ospito in casa, Mumkin, Myrna e Max,
stanno iniziando a muovere i primi passi nella vita, sono sopravvissuti
e giorno dopo giorno diventano sempre più forti, dopo le
cure di Seal Alert SA possono guardare il tramonto nei cieli sudafricani;
sono tra i pochi scampati ad una morte certa e orribile.
Negato l'accesso alle isole più grandi le foche hanno preso
il controllo di quelle più piccole. Due grandi isole vicino
a Città del Capo, l'Isola di Robben e l'Isola di Dassen contano
oltre il 75% di tutta la massa di terra delle isole al largo dell'intero
sud Africa, queste due grandi isole sono prive di foche.
Le rocce di Seal Island e Duiker Klip dovevano servire soltanto
come punto di riposo temporaneo invece, forzate dal governo a lasciare
le loro isole storiche, le foche devono allevare i cuccioli su questi
piccoli spazi frequentemente inondati. Il motivo di questa annuale
tragedia è l’esilio dalle grandi isole adatte ad allevare
i cuccioli, in aggiunta al fatto che queste rocce sono diventate
la più grande colonia innaturale vicino alla costa del Sud
Africa (rocce di appena 2 ettari).
Non è insolito, per il 50% dei cuccioli, su entrambe le rocce,
essere spazzati via, annegare, venire uccisi dallo squalo bianco.
In pochi casi riescono a salvarsi, nuotando per i chilometri che
distano dalla riva, dove poi rischiano di morire di fame.
La foca Max, che ho salvato, giorno dopo giorno diventa sempre più
forte.
L’altro giorno, Max ha iniziato ad essere affascinato dal
nostro cane Ma-Ma, sono diventati molto amici, una coppia inseparabile.
Allevare questi 3 cuccioli, tutti e 3 provenienti dalla stessa triste
colonia, a volte è difficile.
Max era stato trovato sulla spiaggia in condizioni critiche, molte
debole a causa della denutrizione ma grazie a cure adeguate ed una
alimentazione migliore, giorno dopo giorno è sempre più
forte.
Ieri l’ho portato in spiaggia insieme agli altri 2 cuccioli,
tutti e 3 sono riusciti a nuotare senza bisogno di essere aiutati
e sorretti, è stata la prima volta che hanno nuotato da soli.
I tristi giorni, fortunatamente sono solo brutti ricordi raccolti
nelle pagine del passato.
Myrna è la più piccola del gruppo, inizialmente le
sue condizioni erano buone poi all’improvviso è diventata
molto aggressiva, tentava di mordere gli altri cuccioli e Mumkin
spesso correva terrorizzato da me per farsi proteggere.
Un pomeriggio al rientro dalla zattera che ospita le altre foche
di cui mi prendo cura, l’ho trovata collassata, accasciata
sul suolo quasi senza vita, con gli occhi tremolanti.
Una dose di glucosio, B1, antibiotici, le cure di una veterinaria
volontaria che cerca di aiutarci, tanto amore, e ho aspettato che
la foca si riprendesse.
Per ore ho tenuto il suo corpo inanimato tra le mie braccia, c’era
solo un lieve battito del suo cuore. All’improvviso 8 ore
dopo c’è stato un movimento, ha aperto gli occhi e
mosso le pinne, fortunatamente è tornata tra di noi, ora
è qua con i suoi 2 compagni di gioco.
Le 3 foche poco alla volta sono diventate molto amiche, non avevo
mai visto nulla del genere, Myrna, ovviamente è a “capo”
del gruppo.
Tutte e 3 nuotano assieme, vogliono ricevere i pasti contemporaneamente,
giocano assieme e dormono tutte e 3 vicine. E’ molto bello
vederle crescere, il 2006 è iniziato con gioie, soddisfazioni
e tanto incessante lavoro.
Come sempre guardo al futuro con paura, Hout Bay è un porto
dove viene praticata un’intensa attività di pesca,
vedo la realtà delle migliaia di foche che stanno morendo
a causa della mancanza di risorse, dell’avidità umana
e della mancanza di adeguati interventi dei Ministri competenti.
La Farley Mowat, la nave di Paul Watson
ììLa Farley Mowat di Sea Shepherd è
arrivata in Sud Africa.
Sto cercando di aiutare Paul Watson e l’equipaggio con i vari
problemi legali a cui devono far fronte e allo stesso tempo ogni
4 ore vado dai cuccioli per dargli da mangiare. Il vento sta soffiando
incessantemente.
I problemi sono iniziati a causa delle leggi del Sud Africa, differenti
regolamentazioni per la classificazione delle navi.
Per aiutare Sea Shepherd, Seal Alert-SA ha depositato una protesta
ufficiale con l’Ufficio del Public Protector, l’Avvocato
Gary Pienaar si è immediatamente attivato per aiutare. Gary
è la persona che mi ha aiutato nel presentare tutti i ricorsi
ufficiali al Ministro e al MCM per come vengono trattate da decenni
le foche in Sud Africa. Nel 2005 ha depositato la il ricorso con
il quale chiedo che sia vietato l’uso delle armi, utilizzate
per uccidere illegalmente le foche.
La Farley Mowat, la nave di Paul Watson
Mi è stato detto che la SAMSA, South African Maritime Safety
Authority, ha rifiutato la registrazione e classificazione canadese
della barca ed ha deciso a propria discrezione come deve essere
classificato il vascello, senza riguardo alla pertinente documentazione
prodotta da Sea Shepherd e approvata dal Governo canadese.
Sono stato particolarmente felice di aver rivisto un vecchio amico,
"Popeye" un cucciolo che avevo salvato 2 anni fa. L’anno
scorso durante la stagione della nascita dei cuccioli si era allontanato
e per molti mesi non l’ho più rivisto. Non avendone
notizie pensavo fosse diventato una “vittima”, avevo
il timore che fosse stato ucciso, invece il 19 gennaio ha fatto
ritorno, nessuna ferita sul corpo, Popeye è perfettamente
in salute.
Per il 2006 ho solo un desiderio, poter veder crescere serenamente
questo gruppo di cuccioli, vederli vivere.
Ho lasciato la scelta del nome di una delle foche, MAX, al Presidente
di OIPA ITALIA, mi ha onorato, fatto immenso piacere vedere la foto
di me con Popeye sulla copertina della rivista“Gli altri Animali”,
nessuno era mai stato così gentile con me, non dispongo di
molti mezzi, uno dei modi più speciali che conosco per dire
“Grazie” è lasciare la scelta del nome dei cuccioli,
il mio ringraziamento poi và a Paola Ghidotti responsabile
delle relazioni internazionali OIPA per avermi permesso di incontrare
l’OIPA e a tutti coloro che dall’Italia mi sostengono
firmando la mia petizione e leggendo quello che succede qua in Sud
Africa.
Francois Hugo
Seal Alert-South Africa
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